Er còllera mòribbus (27) (un falso allarme… )

 


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di Gioachino Belli

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Er còllera mòribbus 

27° (un falso allarme…n.d.r.)

     Ôh, vve porto una nova. Du’ paini           Oh, vi porto una nuova. Due damerini
hanno detto in bottega che stasera             hanno detto in bottega che stasera
s’è asviluppato un russio cor collèra (1)      si è ammalato un russo con il colera
a la locanna de monzú Ppiastrini.                 alla locanda del signor Piastrini.
             
   Disce che de llí intorno li viscini                     Dice che lì intorno i vicini
sò ddiventati statue de scera;                          sono diventati statue di cera;
e er Ggoverno ha spidito all’affrontiera          e il Governo ha spedito allla frontiera
pe llevà li cordoni a li confini.                           per alzare i cordoni ai confini.
              
  C’è cchi vvò che cce sii quarche speranza     C’è chi vuole che ci sia qualche speranza
che sto russio de cristo abbi diverzi                 che questo russo di cristo abbia diversi
vermini solitari in ne la panza.                          vermi solitari nella pancia.
              
 Ma er medico ch’è ito a ddenunziallo,          Ma il medico che è andato a denunciarlo,
lui li su’ passi nun vò avelli perzi,                    lui li suoi passi non vuole averli persi,
e ssostiè cch’è un collèra da cavallo. (2)        e sostiene che è un colera da cavallo.


8 settembre 1835

1 – Fatto di cronaca accaduto il 5 settembre del 1835. Secondo il Diario de Principe Don Agostino Chigi fece rumore la notizia della malattia che aveva colpito un russo alloggiato alla locanda Pestrini a via del Babuino;  si accertò poi che non trattavasi di colera.

2 Questo sonetto con la data dell’otto settembre è l’ultimo che il Belli scrisse sul colera nell’anno 1835.  I sonetti successivi, dal 28° al 34°,  vanno dal 22 agosto 1836 al 24 dicembre 1836; il colera che prima era solo una notizia  che faceva paura diventa  cronaca con diversi morti.

Traduzione e note a cura di Maria Luisa Ferrantelli e Francesco Zaffuto

Immagine da internet : copertina del Diario del Principe don Agostino Chigi – testo ancora reperibile.

Post inserito il 3/12/20

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