Era dal
pane che dovevamo partire.
Stiamo
qua
laceri
di pioggia
con i
nostri volantini inzuppati.
Proviamo
a bussare a tutte le porte
nel
tentativo
di
vendere un’aspirapolvere.
Era dal
pane che dovevamo partire
e ci
siamo persi nelle parole crociate
rese
stupide dalle caselle del gioco dell’oca.
Avevate
studiato tutte le regole
per
dimostrare che eravamo inutili.
Avete
detto
che
occorreva essere vincenti
e noi
non lo eravamo.
Intanto
il pane
è
scomparso dalle nostre mense
e
l’acqua
che pur
ci bagna
è acida
e non
possiamo berla.
Dobbiamo
vendere
quell’aspirapolvere.
Stringere
i denti
sopportare
le vostre lamentele
Perché
siete
capaci di lamentarvi
delle
tasse
degli
orpelli di una vita vuota
mentre
cercate una meta
per le
vostre vacanze
Siete
capaci di lamentarvi
della
felicità.
Perché?
Perché siete
ossessionati dal lavoro
dalla
vostra realizzazione
che
uccide il nostro pane quotidiano.
Era dal
pane che dovevamo partire.
E stiamo
qua
con
l’aspirapolvere che ormai non volete più
perché
ce ne avete un’altra
e in
cantina ce ne sta ancora un’altra.
E voi
stessi
siete
un’aspirapolvere
e noi
siamo la materia
sedimentata
distrutta.
E’ dal
pane che dobbiamo partire
immagine - descrizione per disabili della vista - su un piccolo foglietto di carta a quadretti, disegnata a biro, una ruota dentata e un uomo avvolto a tale ruota, nudo, senza sesso, ma con in bocca un fiore rosso.
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