Sicily crime - di Ivo Tiberio Ginevra - Robin
Edizioni
Dopo Gli
assassini di Cristo, Ivo Tiberio Ginevra ritorna sul giallo insieme al commissario
Falzone.
Recensire un giallo è sempre difficile, nel
commentare si può rivelare qualcosa che deve essere tenuta ben nascosta al
prossimo lettore per non rovinargli la lettura, e poiché il giallo di
Ginevra presenta tutti gli aspetti classici di giallo di indagine non userò
parole che possano indicare il colpevole o i colpevoli.
Chi è stanco dei commissari televisivi ben laccati delle
serie TV e delle superscientifiche analisi troverà in questo giallo un modo per
disintossicarsi.
La polizia di Scrafani (quasi immaginaria città della
Sicilia) vive come permanentemente “sparata”, nel suo parlare, nel suo
sentire, nel suo operare; ad una società “sparata” non può che corrispondere
una polizia “sparata”. In questa società, purtroppo verosimile, che ogni
giorno mangia pezzi di se stessa, il caso d’inchiesta per il commissario Falzone
questa volta è il cannibalismo. Il commissario Falzone naviga tra
malesseri familiari, malesseri fisici e tra i diversi esasperati caratteri di
colleghi e superiori, e con continui dubbi … riposa solo ogni tanto in qualche
antica memoria.
Con tratto satirico si alternano nell’analisi della scena
del crimine e in quella del possibile carattere del cannibale criminologi e
antropologi di fama; sono in campo tutti gli strumenti di indagine
scientifica e fantomatiche apparecchiature venute appositamente dagli
USA; e il tutto avanza fino al punto più esilarante della ricerca della
prova.
Il libro si legge con un ritmo veloce e si può
ridere sopra gli stessi eventi drammatici; dramma e paradosso della comicità
vanno in crescendo pur restando avvolte nel mistero del giallo. Si fa per
ridere, e il ridere è un tentativo per evitare di annegare
nella sofferenza e cercare di capirci qualcosa.
26/01/13 francesco zaffuto
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