Quattro soli a motore


Sono così veloce da sembrare fuori categoria, appartenente a un’altra gara. …. col cuore in gola mi metto a sprintare ancora più veloce,  ancora più veloce,  … A quella medaglia di bronzo è legato il ricordo più doloroso di cui mantengo memoria.
 Non dico cosa accadde al personaggio del romanzo Corradino, occorre leggere il libro di Nicola Pezzoli QUATTRO SOLI A MOTORE per scoprirlo, ma basta dire che la pura cattiveria ti può rovinare il giorno più bello della tua vita.  La cattiveria pura è una pagina quotidiana ed anche una pagina di Storia, quella con la S maiuscola, quella capace di grondare sangue.
 Il romanzo ha una eleganza espressiva semplice e densa di momenti ironici. L’opera di Pezzoli narra come potrebbe parlare lo stesso Corradino, con il suo stesso linguaggio, può avere 11 anni o trenta o quaranta, poco importa, il linguaggio è sempre immediato, vicino, come conoscere un amico con cui hai passato una parte della tua infanzia.
 C’è un mistero in questa storia di Corradino,  un mistero che dura un secolo, una vergogna nascosta che riguarda tutti noi, dove la cattiveria assume il massimo della sua astratta crudeltà.
 Corradino vince solo perché è uno di noi;  un dignitoso perdente che non si arrende, che vuole continuare a scrutare attorno e dentro di sé. Il caso non ci ha travolto e tiriamo un sospiro di sollievo, vincere è solo aver capito faticosamente qualcosa ed aver tenuto a bada quella cattiveria che tutto travolge.
13/01/13 francesco zaffuto
Il romanzo “Quattro soli a motore” è disponibile nelle librerie o a questo link

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Immagine – la copertina del libro


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