Morirà il libro?

Qui il tema proposto
è
Morirà il libro?
Comincia a scomparire anche dai banchi delle scuole.
Scomparirà anche dal comodino della nostra camera da letto?
Ci addormenteremo tutti dopo avere spento una lavagnetta luminosa?


Potete inserire vostri commenti sul tema - suscitare dibattito - rispondere tra voi - anche questa redazione interverrà come voi con qualche riflessione.
Il Post resterà inserito con carattere permanente.

qui qualche intervento iniziale

Il libro non potrà mai morire, benché ce la stiano mettendo proprio tutta, a partire dall’agghiacciante proposta di introdurre già alle elementari libri di testo e quaderni in digitale. Non si stimola certo così l’amore per la lettura e per lo studio. Mi riaffiora alla memoria il piacere quasi fisico e la soddisfazione provata nell’infanzia di avere per le mani i miei primi libri di scuola. Ancora adesso i bambini, anche piccolissimi, sono attratti istintivamente dallo sfogliare libri pieni di illustrazioni. Non abbiamo bisogno, in un mondo in cui fin dalla nascita si è bombardati di virtualità, di sottrarre oggetti reali. Il libro infatti non è solamente il suo contenuto, da leggere su schermi o scaricare da internet (prestazioni sicuramente utilissime e spesso a loro volta insostituibili), ma anche oggetti da tenere sul comodino, da portare con sé in treno, passeggiando, su cui fare sottolineature o annotazioni, che diventano poi carichi del nostro vissuto e processo di interiorizzazione. Senza contare che può essere anche un oggetto bello e artistico, un dono o un ricordo. Non è un caso che, in controtendenza, accanto al libro pullulino tante piccole case editrici, perché, chiunque scriva, sa che affidare alla pubblicazione quei frammenti di anima nascosti in tanti cassetti e a volte anche di pregio e che nessun grande editore prenderà mai in considerazione, è ben diverso dal ricercare se stessi in un mare di brani pubblicati on line, che potranno magari perfino sopravviverci, ma non vivere, perché presto nessuno li aprirà più o li incontrerà mai E’ sempre un oggetto che passa dal cuore alle mani dei nostri cari o di chi ci ha conosciuti il luogo in cui la memoria continua ad essere vivente..
Maria Luisa Ferrantelli

qui una vignetta trovata su internet


Due omini di fronte a un libro, uno descrive l'oggetto sconosciuto: Si chiama libro. Si può leggerlo senza bisogno di uno schermo. Le pagine sono tutte accessibili e non scompaiono in caso di mancanza di corrente. E' più leggero di un portatile. Non sarà obsoleto il mese prossimo. E lei può anche prestarlo a suo padre senza dovergli spiegare come usarlo.


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7 commenti:

  1. penso che ci sarà un forte processo di marginalizzazione del libro, ma all'interno di questo processo di marginalizzazione troverà una nuova collocazione e un nuovo spazio. Quando arrivò la fotografia tutti temettero la fine della pittura eppure contemporaneamente nasceva l'impressionismo.

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  2. Io sono molto 'impedita' nella lettura tramite il pc, mi piace sentire e toccare il libro, mia figlia addirittura li annusa,mi piace averli e leggerli e rileggerli.Mi piacciano i quadri anche quelli dei non famosi i quali sono quelli che acquisto più volentieri.
    Ciao
    orsolina

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  3. bisogna essere meno egoisti, anche a me piaceva leggere e avere tra le mani un libro di carta, poi ho perso la vista ed ho scoperto molte cose, fino a fondare una onlus per difendere il diritto alla cultura accessibile a tutti indistintamente (blindsight project www.blindsight.eu).
    non va dimenticato mai che siamo tanti e diversi, ad esempio in italia ci sono migliaia e migliaia di studenti disabili visivi, considerando che solo il 10% dei ciechi italiani usa e conosce l'antico e costosissimo braille, e che oltre agli studenti ci sono milioni di persone altrettanto disabili della vista, credo che risparmiare un po' di alberi (che fa bene a tutti), un po' di soldi (pure questo niente male) e un po' di razzismi, ecco questo sarebbe il percorso da seguire nel ragionamento, oltre ai propri personali desideri e piaceri.
    aggiungo che oltre a tutti i disabili della vista ci sono altrettanti dislessici ed entrambi leggiamo, studiamo e scriviamo in digitale.
    personalmente ho contribuito, anche con molta fatica, a chiedere al ministro la digitalizzazione almeno nelle scuole dell'obbligo.
    la civiltà e la democrazia di uno stato si misura soprattutto dalla cultura e da quanti ne hanno il permesso di accesso.
    la guerra è con il business da parte delle case editrici, che però se solo si adeguassero anche in italia potremmo leggere tutti, e potrebbero stampare solo le copie richieste per gli amanti della carta: sarebbe un bel risparmio di alberi, di soldi, di discriminazioni e tutti saremmo più sani e più colti.
    se quanto leggo qui fosse valido e giusto, staremmo ancora con gli scriba e le tavolette, altro che carta.
    Laura Raffaeli (presidente Blindsight Project)

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    1. a Laura
      i risultati positivi del progresso tecnologico quando vengono in aiuto al nostro vivere ben vengano. Dobbiamo però valutarne sempre l'uso. Faccio un esempio: in questo post c'è una vignetta con una foto, e nella stessa foto della vignetta c'è scritta la battuta, per un non vedente è impossibile leggere la battuta dalla foto, solo grazie alla sotto trascrizione che ho voluto riportare l'hai potuto leggere, in qualche modo mi ricordavo che potevi passare a leggere anche tu.
      La fruizione attraverso i nuovi strumenti è già andata avanti, in fin dei conti in questo stesso blog sono fruibili racconti e poesie senza ricorrere al libro. Il libro forse diventerà un prodotto artigianale in copie limitate, io ne stampo a mano delle copie numerate giusto per chi me le chiede. Eppure l'aspetto del libro penso che vada salvato, e mi pare di scorgere nelle nuove generazioni una forma di distrazione nel linguaggio del computer che poi è estremamente basato sulla visualità e sull'immagine. Ciao Laura
      Francesco

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  4. Ciao BLINDSIGHT il mio 'impedita' si riferiva proprio alla vista ho subito un intervento che con il tempo si è dimostrato inutile e ha peggiorato la mia situazione visiva. Con la luce di una lampadina allegata al libro riesco ancora a leggere per il momento :-), siamo in tanti e diversi hai ragione, mi piacerebbe imparare e conoscere l'antico e costosissimo braille, gli alberi ci servono e vanno ripiantati ogni volta che uno di loro viene abbattuto,
    e sicuramente qualcuno in più, è bello abbracciarli!
    La carta và rispettata e usata, non sprecata, io credo di rispettare la natura non butto i libri e mi piace annusarli
    Materialista? Sui libri si, finchè avrò modo di leggerli con gli occhi. Ciao Laura
    orsolina
    PS ..per Francesco puoi ABBATTERE il controllo che non sono un robot
    bit! bit!


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    1. a orsolina - ho provato ad abbattere il controllo robot - spero di esserci riuscito
      ciao

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  5. MORIRA’ IL LIBRO?
    In principio era il verbo, dice la Bibbia… io penso che prima era il verbo Essere, poi il verbo Avere, Dire e infine il verbo Fare. Fare il primo segnale per comunicare con altri e per esprimere il proprio pensiero. Soprattutto per lasciare tracce di sé ad altri esseri viventi. L’uomo primitivo ha cominciato a scrivere la prima Lettera sul penultimo cerco del tronco degli alberi, nello strato più liscio, prima della corteccia. Poi la lettera Cartacea. Il messaggio più veloce con la luce della fiamma del fuoco e col fumo, con il telegrafo sino ad arrivare alle mail su Internet. L’insieme delle pagine dopo il papiro sono diventate Libro che è l’elemento essenziale tratto dagli alberi. La convenzione più diffusa è che il libro, come lo conosciamo noi sia stato inventato nel 1440 da Johann Gutemberg, con i caratteri mobili. Invece il libro è nato quando l’essere animale ha cominciato a scrivere sul penultimo cerchio del tronco degli alberi, chiamato libro. Situato tra il “cambio” e la “corteccia”. Comunque il libro, cartaceo o corteceo, non morirà mai… è comodo e riposante, può essere tascabile ed ha tanti pregi che i mezzi moderni non hanno: anzi questi hanno dei difetti che ledono la salute. Quando andate in campagna, (oh voi che leggete) o in città se vi avvicinate ad un albero troverete sempre qualche messaggio scritto. O sui muri delle città, O i messaggi imbrattati sui treni delle metro. O i messaggi scritti sulle pietre nelle caverne. Sopprimere il LIBRO “tradizionale” non è possibile finché esisterà l’essere chiamato “homo stupidus”. Perché sono così sicuro? Perché ho fatto un sondaggio in tutto il mondo e anche gli asini “hanno votato a favore del libro cartaceo”.
    Calogero Di Giuseppe

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