Er còllera mòribbus (22) (verità e prediche e…)

 

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di Gioachino Belli

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Er còllera mòribbus 

22°  (verità e prediche e… n.d.r.)

    È vvero, è vvero: l’ho ssentito io                 E’ vero, è vero: l’ho sentito io
predicallo da un prete all’Orfanelli. (1)          predicarlo da un prete agli Orfanelli.
Disce: «Er collèra viè, ccari fratelli:                Dice: “Il colera arriva, cari fratelli:
prepàrete a mmorí , ppopolo mio.                 preparati a morire, popolo mio.         
              
     Ma ppuro conzolàmose, ché Iddio             Ma pure consoliamoci, che Iddio
ner visitacce co li su’ fraggelli,                         nel visitarci con i suoi flagelli,
quarchiduno n’accettua de quelli,                  qualcuno ne risparmia di quelli,
e ssi  ammazza er nipote, assorve er zio.      e  se ammazza il nipote, assolve lo zio.
              
     Semprigrazzia, ssce sò pprove sicure       Sempregrazia, ci sono prove sicure
ch’Iddio le donne gravide le sarva                 che Iddio le donne gravide le salva
pe vvia de quele povere crature».                 per via di quelle povere creature”.
              
     Ccusí ddisse la predica, fijjole.                   Così disse la predica, figliule.
Cqua nun ze tratta de fiori de marva:          qua no si tratta di fiori di malva:
a bbon intennitor poche parole.                    a buon intenditor poche parole.


17 settembre 1835

1  Nella chiesa di S. Maria in Aquiro, appartenente al Collegio Salviati, detto degli Orfani.

Traduzione e note a cura di Maria Luisa Ferrantelli e Francesco Zaffuto

Immagine da internet: interno della chiesa di S. Maria in Aquiro, appartenente al Collegio Salviati, detto degli Orfani.

Post inserito il 29/11/20

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