Come se
non
ci fosse
più
nessuno, quando
m’accoglie
quest’aura
dolente
lungo i
sentieri, che
si
aprono a ventaglio
dopo la
pianura.
il
lungo tempo,
l’incomprensibile
affanno e
la mia
breve stagione.
i fichi
sono spenti e
le
foglie rovistano
i
fossati
sparsi
nel vento.
un solo
momento,
nel
venir meno,
dopo la
salita
dell’umano
perire
dentro
un guscio vuoto
Durante il percorso della vita “l’apparire dell’invisibile” può
essere percepito in qualsiasi momento, ma è naturale che questo apparire
avvenga nel superamento dell’età matura, quando ci si trova alle soglie della
vecchiaia, quando la fine non è una ipotesi ma una vicinanza.. L’invisibile
entra con tutta la sua forza, rimescola tutto e fa bilanci e resoconti, chiude
orizzonti e apre spazi instabili e scoscesi, si presenta come luce e buio, come
abisso o salvazione. Il poeta ci accompagna in questo viaggio con ventuno
componimenti; il libro è affiancato da una crestomazia di poesie di precedenti
raccolte che in qualche modo richiamano lo stesso stato d’animo percepito in
momenti diversi.
Per il poeta Vittorio Stringi “L’apparire dell’invisibile”
(2010) è la nona raccolta di poesie che segna un lungo percorso poetico
iniziato nel 1988 con “La tua voce antica” e proseguito nelle raccolte: Al di
là delle mura (1990), Arché (1994), Ordalie (1995), Isole (1998), Il tempo
senza parole (2000), I giorni dell’uomo (2002), Voci nascoste e canti (2008).
Il libro “L’apparire dell’invisibile” è reperibile sulla rete
IBS all’indirizzo.
Per
le opere di Vittorio Stringi si può consultare il sito http://www.vittoriostringi.it/
21/01/12
(fr.z.)