Leopardi nelle sculture di Tripisciano

Lo scultore Michele Tripisciano volle rappresentare il poeta Giacomo Leopardi in due momenti creativi poetici: quello delle Rimembranze e quello della Ginestra.

Leopardi delle Rimembranze op. 1

Leopardi delle Rimembranze op. 1

Leopardi delle Rimembranze op. 1
 Il sottile movimento delle labbra che il poeta incurva nella scultura delle Rimembranze pare rappresentare tutta l’intensità della nostalgia del ricordo e la sua grande commozione interiore.  Pare mormorare ...
 “Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea
Tornare ancor per uso a contemplarvi…”

 Nella Ginestra il volto del poeta assume tutta la severità del filosofo che ha compreso la tragedia umana.
 Leopardi della Ginestra op. 2

Leopardi della Ginestra op. 2

Leopardi della Ginestra op. 2
...“Mortal prole infelice, o qual pensiero
Verso te finalmente il cor m'assale?
Non so se il riso o la pietà prevale.” ....

Sicuramente il Tripisciamo lesse tante volte i versi di Giacomo Leopardi fino ad immedesimarsi con l’autore.
 Per la somiglianza ai tratti fisici del poeta il Tripisciano rimase fedele ai pochi ritratti fotografici e alla maschera mortuaria del poeta ricavata al momento della sua morte, ma è riuscito a trascendere nella sua opera volendo cogliere l’anima nel momento della sua creazione poetica.
La lettura e rilettura dei canti “Le ricordanze” e “La Ginestra o  fiore del deserto”  ci fanno apprezzare l’opera del grande scultore Michele Tripisciano.
Entrambi i due busti in gesso vennero a far parte del lascito dello scultore al suo comune di nascita, Caltanissetta. Il primo busto Leopardi delle Rimembranze (op. 1)  è esposto nella sala dell'Orfeo presso il Museo Tripisciano nel Palazzo Moncada di Caltanissetta, mentre il secondo busto Leopardi della Ginestra (op. 2)  è esposto nei locali della vicina Biblioteca comunale Scarabelli.   (f.z.)

Arpa eolica ha dedicato allo scultore Michele Tripisciano un altro post per la sua opera  Monumento a G. Belli

post inserito il 02/04/16
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1 commento:

  1. Hai proprio ragione. Lo scultore è davvero penetrato nell'anima del Leopardi e nei suoi momenti di sofferenza e malinconia. Ci sono nelle espressioni del volto del Leopardi quello che le parole hanno espresso.

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