Il monumento fontana, dedicato al grande poeta romano Gioachino Belli, è opera del grande scultore nisseno Michele
Tripisciano.
Il monumento, interamente in
travertino, è situato nel più antico e
popolare quartiere di Roma, Trastevere; nella piazza che porta il nome del poeta, nelle vicinanze del ponte Garibaldi.
popolare quartiere di Roma, Trastevere; nella piazza che porta il nome del poeta, nelle vicinanze del ponte Garibaldi.
Il
corpo non ha quella staticità che spesso
si trova nei monumenti, mantiene tutta la morbidezza e la naturalezza di un vecchio
signore che si poteva incontrare per strada nell’ottocento.
La mano destra
del poeta porta l'indice ed il pollice
"quasi" chiusi a cerchio; può
essere solo la posizione della mano appoggiata alla spalletta del ponte, ma può
anche assumere il significato popolare romano di “andare a quel paese";
lasciamo il dubbio.
Per quanto riguarda la mano sinistra, essa si poggia sul pomo
del bastone da passeggio. Per scelta dello scultore o per volontà
dei committenti, il bastone doveva essere un vero e proprio bastone in legno d’ebano.
Attualmente il bastone è in ferro, fissato con cemento e dipinto di nero; a
questa soluzioni si è arrivati dopo i tanti bastoni più volte nottetempo rubati.
Sempre su lato sinistro lo scultore incorporò
un’antica scultura romana, un’Erme proveniente dal ponte Fabricio. Questa operazione, che dovette avvenire con il permesso del
Comune di Roma, dimostra quanta importanza i romani davano a quel monumento
dedicato al Belli agli inizi del novecento.
Altre ermi quadrifronti di Giano sono ancora situate sul ponte Fabricio;
ponte che collega con l’Isola tiberina.
Alla base, per la parte anteriore troviamo in
bassorilievo la personificazione del dio Tevere e la simbolica lupa con Romolo
e Remo
Sempre alla base, per la parte posteriore, il Tripisciano volle realizzare un gruppo
statuario che è ben più di un bassorilievo e fuoriesce come in una scena di
teatro: la scena raffigura gente del popolo romano sorridente attorno alla
simbolica statua parlante di Pasquino.
La statua del Pasquino rappresenta per il popolo romano la satira e la
voglia di libertà di pensiero e di critica. https://it.wikipedia.org/wiki/Pasquino
Il bozzetto dei popolani sorridenti conservato al
museo Tripisciano di Caltanissetta
L’intero monumento è una complessa
realizzazione che si completa con le due fontane gemelle laterali che
ricevono acqua ognuna da due mascheroni; uno che raffigura la “Poesia” (sul lato verso
il Tevere) e l’altro la “Satira.
I romani in occasione delle celebrazioni
del cinquantenario della morte del poeta vollero erigere un monumento che
avesse qualcosa di grandioso e che potesse compensare in qualche modo il grande
dono fatto dal Belli al popolo romano con
i suoi 2300 sonetti romaneschi.
Foto d’epoca 1913, l’inaugurazione del monumento
Nel 1910 fu fatta la proposta del
monumento al Comune di Roma e si costituì un comitato cittadino per fare
una raccolta di fondi. Il Comitato raccolse la cifra di 30.000 lire; era una
buona somma ma volevano un monumento che doveva avere un aspetto grandioso.
Arpa eolica
ha dedicato allo scultore Michele Tripisciano un altro post per due sculture
dedicate a Leopardi Leopardi
nelle sculture di Tripisciano
Ai tempi del Monumento al Belli
operava allora a Roma, come scultore, Michele
Tripiscano che accettò di realizzare l’opera rinunciando al suo compenso. Tripisciano si dedicò anima e corpo all’opera e il monumento fu inaugurato
il 4 maggio 1913. Lo scultore siciliano, all’apice della sua carriera
artistica, morì per un’infezione polmonare a Caltanissetta all’età di 53 anni, il 21 settembre dello stesso anno.
per eventuali
approfondimenti
Tripisciano e Belli un siciliano per Roma. Storia di un monumento
Tripisciano e Belli un siciliano per Roma. Storia di un monumento
Immagini da internet
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