L’Aceddi o L’Oceddi

Il disegno grafico © di Dafne Zaffuto  della copertina del libro “L’Aceddi” – poesie siciliane di Giovanni Meli con traduzione in italiano a fronte – il disegno illustra la favola morale “L’AQUILA E LU RIIDDU”

Gli uccelli in siciliano si possono chiamare in due i modi: oceddi o aceddi.
Nel siciliano di fine settecento di Giovanni Meli potete trovare anche: oceddi e oceddu al singolare.
L’uso più comune oggi nel siciliano parlato è “aceddi” – e per questo è stato scelto “L’Aceddi” come titolo della raccolta. 
Per chi non ha dimestichezza con il siciliano e per i siciliani che hanno dimenticato tanti antichi modi di dire, è stata disposta una traduzione in italiano a fronte.
Qualche nota aggiuntiva è stata posta per i passi più controversi. 


L’ACEDDI
libro con le favole di Meli sugli uccelli – poesie siciliane con traduzione in italiano a fronte -  pag. 103, al prezzo di € 10,00,  è ordinabile direttamente alla casa editrice al link

Gli aceddi di Meli nelle favole sono tanti: 
l’aquila = l’aquila
il regolo comune = lu riiddu
la rondine =  la rindina
il picchio rosso maggiore =  l’oceddu lingua longa
le lodole capellate = li cucucciuti
il maschio della cutrettola = lu pispisuni
l’usignolo = lu rusignolu
il nibbio = lu nigghiu
il gufo = lu jacobu
la civetta = la cucca
il merlo = lu merru
i corvi = li corvi
le cornacchie = li ciàuli
il tordo = lu turdu
i pettirossi = li pettirussi
la gru = lu groi (maschio della gru)
il pappagallo = lu pappagaddu
e poi lo struzzo = lu struzzu (grande pollastro  che certo non vola)
L’aquila è la regina ma il piccolo regolo la batte, il gufo si crede un gran cantante, il merlo spesso fa la parte del saggio e le allodole sono un po’ sciocchine, il grosso struzzo non può volare e invidia l’aquila ma all’amor proprio non vuole rinunciare.
 Sono tanti gli uccelli delle Favole dell’Abate Meli e portano con sé pregi e difetti degli uomini;  dal razzismo dei corvi neri all’adulazione del pappagallo, dalla saggia pazienza del tordo alle chiacchiere dannose delle cornacchie; ci sono uomini usignolo che amano l’arte e uomini che preferiscono il raglio dell’asino.  
Non ve lo perdete è un libro raro
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