Cosa
imparare e cosa insegnare? Qui una riflessione poetica di Giandiego Marigo su “Il
Maestro”. - Arpa eolica ringrazia
l’autore per il permesso di pubblicazione in questo bolg.
IL
MAESTRO
Non sono predisposto nel seguire
non voglio comandare non mi interessa
ma camminare solo quella è la storia
mia.
Oppure in compagnia ma sempre solo.
D’un maestro evidente io dico ch’è un amico
perchè dentro di me sta il mio maestro vero.
D’un maestro evidente io dico ch’è un amico
perchè dentro di me sta il mio maestro vero.
E lui che è quello che è questo lo sa
Forse è superbia o forse tracotanza
ma non ho volontà d’essere diverso
di tutta questa vita mi obbligo all’ascolto
anche se spesso son portato al predicare.
Ascolto molti, ma non seguo mai nessuno
della preghiera poi ho una mia opinione
ed anche in questo io forse son superbo
chè penso che il vuoto, il mio e di tutti
sia fatto per riempire
che nel silenzio, in fondo, sia preghiera.
In questa vita ne ho incontrati tanti
forse fortuna o predisposizione
oppure karma, saprete voi meglio di me
che cosa sia, come chiamarlo
Tanti che avevano la strada o soluzioni
ma nessuno, poi, mi ha convinto per davvero
Ho ascoltato chi diceva “io non insegno”
perchè non c’è poi proprio nulla da insegnare,
basta il silenzio e il vuoto che si riempie.
Perchè non devi ricercare il tempio
il luogo adatto
che non ci sono regole o dettami
che non c’è bene o male, non c’è divisione
solo percorsi, strade e il camminare
e nel cammino tutta la gioa del passo
è tutto quel che avrò dalla mia vita
questa o quell’altra,
non c’è ricchezza o materia
NON C’È ROBA
che possa mantenersi al passo mio
se c’è va bene, se manca fa lo stesso.
Voi, poi, che incontro, che ho sempre conosciuto
siete gli stessi di sempre e anche per sempre
Forse è superbia o forse tracotanza
ma non ho volontà d’essere diverso
di tutta questa vita mi obbligo all’ascolto
anche se spesso son portato al predicare.
Ascolto molti, ma non seguo mai nessuno
della preghiera poi ho una mia opinione
ed anche in questo io forse son superbo
chè penso che il vuoto, il mio e di tutti
sia fatto per riempire
che nel silenzio, in fondo, sia preghiera.
In questa vita ne ho incontrati tanti
forse fortuna o predisposizione
oppure karma, saprete voi meglio di me
che cosa sia, come chiamarlo
Tanti che avevano la strada o soluzioni
ma nessuno, poi, mi ha convinto per davvero
Ho ascoltato chi diceva “io non insegno”
perchè non c’è poi proprio nulla da insegnare,
basta il silenzio e il vuoto che si riempie.
Perchè non devi ricercare il tempio
il luogo adatto
che non ci sono regole o dettami
che non c’è bene o male, non c’è divisione
solo percorsi, strade e il camminare
e nel cammino tutta la gioa del passo
è tutto quel che avrò dalla mia vita
questa o quell’altra,
non c’è ricchezza o materia
NON C’È ROBA
che possa mantenersi al passo mio
se c’è va bene, se manca fa lo stesso.
Voi, poi, che incontro, che ho sempre conosciuto
siete gli stessi di sempre e anche per sempre
voi! Come me intessuti di destino
amici, compagni ed angeli
ognun di voi che è
amici, compagni ed angeli
ognun di voi che è
in fondo
il mio maestro
Giandiego Marigo
La pagina di Arpa
eolica dedicata all’autore http://arpaeolica.blogspot.it/2013/03/marigo-giandiego.html
Immagine - meditazione sul lago salato – di Francesco Zaffuto - acquerello - 1986 - cm. 50x70 -
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