SPEGNERE CON LA POESIA I FOCOLAI DELL’ODIO

In questo post dedicato
al 21 Marzo Giornata Mondiale della Poesia:
SPEGNERE CON LA POESIA I FOCOLAI DELL’ODIO
l’editoriale di Luigi Giurdanella    
da “I POETI DELL’ARIETE NEWS”, N° 129 Marzo 2017;
una poesia di Ashraf Fayadh;

un quadro di Renato Guttuso.


SPEGNERE CON LA POESIA I FOCOLAI DELL’ODIO
di Luigi Giurdanella    
Tutti noi poeti che ci raduniamo al Gran Caffè al Foro, magnifico posto accogliente e confortevole, siamo stati molto fortunati ad aver trovato uno spazio dove possiamo esprimerci in piena ed assoluta libertà. Per questo dobbiamo essere molto grati al titolare signor Fabio, che ci ospita con grande disponibilità e cordialità e al personale tutto che ci accudisce con discrezione e attenzione. Mi è venuta in mente questa nostra fortunata situazione, apprezzandola ulteriormente, leggendo delle vicissitudini del poeta Mehdi Mousavi e della poetessa Fatemeh Ekhtesari, iraniani, che sono stati condannati rispettivamente a 9 e 11 anni e mezzo di carcere e in più a 99 frustate, per aver scritto poesie ed aver avuto comportamenti contrari alla linea ufficiale del regime iraniano.
A tale proposito leggevo in uno di quei resoconti dell’anno appena passato che tra le donne “violate” nel 2016 c’è la poetessa messicana Susana Chàvez, attivista per i diritti umani nel suo paese e nel mondo, conosciuta per lo slogan: “non una morta di più”, uccisa barbaramente e mutilata per le sue idee espresse in poesia: aveva 36 anni. Nell’imminenza della giornata mondiale della poesia, vorremmo festeggiare poesia e poeti in modo diverso, più sentito e meno banale, ricordando tutti quei poeti che sono stati vittime di persecuzioni o addirittura uccisi per aver espresso in poesia le loro idee politiche e religiose o i loro orientamenti sessuali. Poeti che hanno messo al centro la poesia come arma di lotta per la libertà personale e dei loro popoli, cercando di spegnere con la poesia i focolai dell’odio. Poeti che con i loro versi hanno lottato per la libertà! La battaglia per la democrazia e la libertà d’espressione si combatte su tanti fronti, spesso lontani dalla politica in senso stretto, ma che possono portare a sensibilizzazione e progressi. Questo, nei loro paesi martoriati e repressi è una grande sfida aperta, perché la parola poetica è preziosa: fa pensare e riflettere. Quello dei due poeti iraniani non è un caso limite, tanti poeti in tanti paesi del mondo versano in disastrose condizioni. In uno dei nostri incontri precisamente in quello del maggio 2016, Francesco Zaffuto, ci rendeva partecipi delle vicissitudini del poeta Ashraf Fayadh, 35 anni, arrestato in Arabia Saudita, accusato di aver promosso con i suoi versi l’ateismo, aver avuto relazioni illecite, aver mancato di rispetto al profeta Maometto e aver così minacciato la moralità saudita. Condannato in un primo momento alla pena di morte è stata successivamente commutata in otto anni di carcere e ottocento frustate. Francesco Zaffuto faceva un accorato appello per far pervenire al poeta Ashraf Fayadh la nostra solidarietà (al sito Web del poeta) e firmare l’appello per la liberazione tramite Amnesty . Dalle pagine del nostro “Giornalino” ci siamo interessati spesso ad artisti, letterati e poeti invisi ai regimi, come lo scrittore cinese Liu Xaobo imprigionato nel 2008. Gli era stato assegnato nel 2010 il Nobel per la Pace, per spronare il regime alla scarcerazione ma non è stato così, purtroppo. L’artista Ai Weiwei, ha subito la detenzione per le sue idee. Il poeta Liu Xaobo sfuggito all’arresto vive esule a Londra. Il poeta turco Nazim Hikmet trascorse gran parte della sua vita in prigione. Di poesia si può anche morire, è successo in Pakistan a quegli studenti vittime di un attentato mentre stavano recitando poesie. Nel corso della storia tanti i poeti morti per aver contrastato con l’arma dei versi e con le rime i poteri repressivi. Basti pensare a Garcia Lorca fucilato dai Falangisti nel 1936; a Osip Mandelstam finito nei gulag per ordine di Stalin. E ancora, al francese Robert Desnos, arrestato e torturato dalla Gestapo, muore di stenti; il tedesco Karl Haushofer costretto al suicidio dal regime nazista; l’ungherese Miclòs Radnòti fucilato perché ebreo, lo jugoslavo Goran Kovacic ucciso dai cetnici … e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Ogni poeta che la violenza sopprime lascia un vuoto incolmabile sulla terra, perché il poeta è la voce stessa dell’uomo, la perennità dei suoi sentimenti. E’indubbio che la poesia eserciti sull'umanità un'influenza più potente di qualunque dottrina, scientifica o umanistica che sia. Poesie come scenari di lotta, ma anche di rivolta contro l’oppressione. L’assassinio di un poeta riempie il mondo d’orrore! La libertà di cui godiamo nel nostro Paese e nelle nazioni democratiche non deve far dimenticare che ancora oggi, nel mondo, esistono poeti imprigionati e perseguitati. Tra le motivazioni indicate dall’UNESCO, istituendo il 21 marzo la Giornata Mondiale della Poesia, si legge: “il sentire poetico è apportatore di pensieri positivi, di solidarietà, di fratellanza, e soprattutto, la Poesia è fautrice di Pace e Libertà”. Ed allora noi ribadiamo di voler festeggiare questa “Giornata Mondiale della Poesia”, ricordando tutti quei poeti che a causa dei loro versi sono stati malversati, sbattuti in prigione e spesso uccisi. Così facendo noi “Poeti dell’Ariete” ci mettiamo, come è nel nostro stile, al servizio della POESIA.
La pagina di Arpa eolica dedicata a Luigi Giurdanella
Qui sotto  Arpa eolica allega una poesia Ashraf Fayadh,  arrestato e condannato in Arabia Saudita,

Asilo: Stare in piedi in coda alla fila.
Ricevere un boccone di pane.
Resistere! Qualcosa che tuo nonno era solito fare.
Senza saperne la ragione.
Il boccone? Tu.
La patria: Un documento da mettere nel portafoglio.
Denaro: Carta con sopra immagini dei leader
La foto: Il tuo sostituto previo tuo ritorno.
E il ritorno: mitologica creatura… uscita dai racconti di tua nonna.
Fine della prima lezione.

Asylum: To stand at the end of a queue.
To be given a morsel of bread.
To stand!: Something your grandfather used to do.
Without knowing the reason why.
The Morsel?: You.
The homeland: A card to put in your wallet.
Money: Papers that carry images of Leaders.
The Photo: Your substitution pending your return.
And the Return: A mythological creature … from your grandmother’s tales.
End of the first lesson.

Translated by Sultan Sooud al-Qassemi from “Asylum” in Instructions Within
Traduzione di Chiara De Luca
Altre poesie su
Per firmare la petizione per la sua liberazione E la petizione su change.org
si può far pervenire qualche parola incoraggiante sul suo sito web:http://www.ashraffayadh.org.
Immagine    - Renato Guttuso, La fucilazione in campagna (1938).  Ne “La fucilazione in campagna“ Guttuso intendeva  rappresentare  l’uccisione da parte dei falangisti franchisti del noto poeta Federico Garcìa Lorca.
Il quadro è ispirato a “Le fucilazioni del 3 Maggio” del grande pittore spagnolo Francisco Goya-

post inserito il 22/03/2017
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5 commenti:

  1. Straordinario! Cogliere l'occasione di questa ricorrenza per ricordare poeti "sociali" che attraverso i loro versi ed il loro impegno hanno denunciato anche a costo della vita, le ingiustizie ed i regimi presenti nella loro società e di fatto nella società contemporanea.

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    1. Grazie Daniele V., ho visitato il tuo blog ci sono delle belle poesie, ci ripasserò

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  2. Caro Francesco, hai saputo creare una vera sinergia tra arte pittorica e poesia. La nostra collaborazione si rivela sempre più intensa e coinvolgente. Grazie. Un abbraccio. Luigi G.

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