Se fosse stato rinviato tutti avrebbero compreso lo stato
di necessità.
Se fosse stato trasformato in un concorso per titoli si sarebbe potuta comprendere anche la
novità – bastava equilibrare il voto di Laurea e il corrispondente servizio effettuato
.
E invece l’eccesso di “zelo” della Ministra Azzolina ha portato alla convocazione di questo concorso in una condizione di indubbia pericolosità.
I candidati sono 64mila e i posti a disposizione 32mila. Già è partito e le condizioni di
contagiò non sarà facile misurarle,
qualcuno sarà escluso per Covid - non si
sa quanti – comunque a tutti viene chiesta una prova di coraggio più che una
prova di capacità.
Le prove già iniziate ieri termineranno il 16 novembre,
suddivise su varie classi di concorso.. Al massimo, assicura il ministero
dell’Istruzione, ci saranno 10 candidati per ogni aula, tranne qualche
eccezione dove gli spazi a disposizione sono più ampi. Ci saranno due turni per
le prove, uno dalle 9 alle 13 e uno dalle 14.30 alle 17. Sarà obbligatorio
indossare le mascherine e igienizzare le mani.
Non si sono
fermate le richieste di rinviare il concorso. E non solo a livello politico,
come dimostra la richiesta di alcuni esperti, ad esempio Massimo Galli,
primario di malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano.
La protesta più veementi sono arrivate dai sindacati. Cgil, Cisl, Uil, Snals e
Gilda. “Chi si prende la responsabilità di voler fare a tutti i costi questo
concorso per la scuola, ne pagherà le conseguenze fino alla fine. Questo
concorso è una follia fatto in questo momento di pandemia e il rischio è che ci
siano enormi contenziosi.”
Ricordo
da ex docente che aspettai sette anni da precario prima del concorso - siamo
stati in tanti che abbiamo aspettato per anni un concorso - e sempre accadeva per incuria incomprensibile della Pubblica Amministrazione: se questa
volta ci fosse stato un rinvio, almeno (per una volta) accadeva per un motivo
grave e comprensibile. (fr.z.)
Immagine
– foto Ministero Pubblica Istruzione
Post inserito il 23/10/20
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