?Com’erano i morti? Sicuramente più di un milione di Storie individuali, di speranze, di gioie e di sofferenze, cristallizzate e perdute nel resoconto asettico di un numero complessivo.
All’inizio
si disse che era poco più di una influenza stagionale, poi il numero cresceva e
la memoria ci portava a qualcosa di dimenticato: la pandemia della
spagnola 1918/1920.
Allora si
stava concludendo la sanguinosa prima guerra mondiale, oggi abbiamo una miriade
di piccole guerre iniziate e dimenticate in diversi angoli del mondo.
Questo virus potrebbe insegnarci che siamo
deboli, fare diminuire la nostra superbia, indicarci la strada della
fratellanza, invitarci a trasformarci nella
ginestra leopardiana; invece la corsa al vaccino sembra essere una gara tra
nazioni, costellata da accuse reciproche di irresponsabilità (vedi Usa-Cina), e
intanto ai focolai di contagio si aggiungono altri focolai di guerra, ultimo Azerbaijan
– Armenia.
Ed un prezioso organismo internazionale come l’ONU,
nato dopo la mostruosa II guerra mondiale per scongiurare le guerre, viene
depotenziato dall’atteggiamento tracotante delle superpotenze. (fr.z.)
post inserito il 01/10/20
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