poesia dalla raccolta di
Vittorio Stringi “Oltre
l’Accaduto”
Viene
da un profondo boato
senza eco:
come se le travi
della casa dell’uomo
fossero crollate
lungo il sentiero
senza uscita,
con i tralicci
rimasti appesi
negli angoli delle pareti
appena in piedi.
Né ideali né valori
nei frantumi rimasti:
un vissuto sepolcrale,
di morte
si sposa e
si sparge sulla vita
come un angelo vendicatore.
Niente è risparmiato:
la fossa negli animi
è profonda: solo belati
di agnelli innocenti
brucano l’erba
che verrà falciata.
E le piaghe
sono negli occhi
ciechi, e
sulle labbra
murate nelle ossa,
senza più parole.
E’ il giorno dell’empio
sulle strade, segnate
da tutti noi, perduti.
Il moderno è morto,
ritorna
l’antico anatema
occhio per occhio
dente per dente.
Immagine: la copertina del
libro Per
chi vuole ordinare il libro il
link della pagina della casa editrice, contiene anche la prefazione di Vincenzo
Guarracino
Mi interessa leggere l'intervista per capire meglio questa poesia dolorante e stupenda.
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