Nel
novembre 2016 in Argentina, il segretario ai Diritti umani e al pluralismo
culturale Claudio Avruji ha sostenuto che gli oppositori eliminati dal
triumvirato militare Massera-Videla-Agosti non arrivano a settemila, negando
l’esistenza dei trentamila desaparecidos.
Tutto ciò non è casuale, e pare far parte di
un piano riduzionista della Storia del presidente Macri per trovare alleanze al
suo governo; non è un caso il sostegno alla tesi riduzionista del quotidiano Clarín,
giornale noto per aver sostenuto apertamente la dittatura negli anni tragici
dell’Argentina.
Così
la Casa Rosada cerca di sviare l’attenzione sugli oltre tremila membri
dell’esercito e della polizia bonaerense che hanno sostenuto apertamente la
dittatura e continuano ad essere in servizio, al pari degli alti vertici della
polizia metropolitana.
“Il macrismo ha un obiettivo molto chiaro:
cancellare la memoria”, ha detto Victoria Montenegro, figlia di due militanti
della guerriglia uccisi dalla dittatura e che a 25 anni, grazie alle Abuelas de
la Plaza de Mayo, ha scoperto che i suoi genitori reali non erano quelli che
l’avevano cresciuta. Figlia di Hilda Ramona Torres e Roque Orlando Montenegro,
Victoria era nata nel 1976 e subito affidata al colonnello Herman Tezlaff, capo
dell’intelligence che operava nel centro di detenzione clandestino El Vesubio.
Ribattezzata con il nome di María Sol, per anni Victoria ha sentito parlare di
lotta al terrorismo e alla guerriglia come unico modo per salvare la patria dal
comunismo. Tramite le Abuelas, Victoria non solo ha recuperato la sua vera
identità, ma ha scoperto che Herman Tezlaff era in realtà il “Gordo José”,
questo il nome di battaglia dell’uomo all’interno del centro di detenzione
clandestino e responsabile della morte dei suoi genitori.
La
notizia è stata ricavata dall’articolo che si può leggere tutto su:
Quaranta anni fa, con il colpo di
stato del 24 marzo 1976, iniziava uno
periodo buio per l’Argentina e per l’intera umanità, si inizio a perpetuare un
genocidio politico che continuò a perdurare per alcuni anni. Il nazismo
intendeva sterminare un popolo, la dittatura Argentina fascista intendeva
sterminare un’intera componente politica in gran parte rappresentata da
giovani.
ENRICO CALAMAI – il console italiano che si
dedicò con coraggio a salvare diverse vittime
il ruolo di una parte della Chiesa in quegli
anni tragici
Il poeta argentino Juan Gelman
Un dramma teatrale sui desaparecidos STORIA DI UN NIÑO
Nessun commento:
Posta un commento
Post aperto a dibattito, si possono inserire commenti immediatamente ed automaticamente – i curatori di arpa eolica si riservano di cancellare rettifiche e commenti che possano contenere offese a terzi o appelli alla violenza. Grazie per i commenti che andate ad inserire.