I fatti di Petra – di Nino Savarese


Recensione di Gaspare Agnello (dal suo blog http://www.gaspareagnello.it/2017/01/nino-savarese-i-fatti-di-petra-storia-di-una-citta-recensione/ - Arpa eolica ringrazia per il permesso di pubblicazione )

Nino Savarese, il maggiore scrittore dei rondisti, diede alle stampe il suo libro più noto “I fatti di Petra”, nel 1937.
A distanza di quasi ottanta anni la casa editrice di Palermo ‘il Palindromo’ ristampa questa opera importante della letteratura siciliana, su sollecitazione del Professore Salvatore Ferlita che ha scritto una dotta prefazione nella quale si sofferma, con dovizia di particolari, sull’amore di Sciascia nei confronti di Nino Savarese, fino al punto che la sua prima opera “Le parrocchie di Regalpetra”  prende il titolo da “I fatti di Petra”, cosa assai significativa.
 Questo lavoro di riesumazione di grandi opere del passato, che certamente avrà un seguito, è da lodare e bisogna dare atto a questa nuova casa editrice che sta scommettendo sulla qualità, ripubblicando testi che sono ormai classici per farle conoscere al mondo letterario italiano. E’ da dire che il Palindromo ha la distribuzione nazionale per cui le opere sono destinate a essere circuitate.
  “I fatti di Petra” è un libro ‘tra mito e storia’ un libro, dico io, ‘ingenuo’ che racconta la storia di Enna in una maniera tutta particolare. Non è un trattato di storia: Savarese non fa certamente ricerche storiche ma, avvalendosi delle proprie conoscenze, scrive un romanzo leggero narrandoci le vicende di una città immaginaria che, in parte, corrisponde alla sua Enna.
 La narrazione parte dai Lestrigoni , uomini giganteschi e feroci, fuggiti dalle regioni dell’Etna, atterriti per le continue eruzioni. I Lestrigoni si erano insediati nelle coste, impedendo ai naviganti di potere fermarsi su quelle terre.
Occorse l’aiuto di Ercole che sgominò i Lestrigoni e fondò la città di Petra. E qui inizia la storia di un popolo di pastori e di contadini, dove la morte del mulo è una grande tragedia familiare, e che ha il suo rapsòdo che narra le loro vicende.
Quindi si hanno le varie occupazioni tra le quali quelle dei romani e la famosa rivolta di Euno che si proclama Re di Petra e le cui gesta finiranno in un bagno di sangue che si concluderà a Caltabellotta.
  La storia di Petra è la storia di tutte le città siciliane, una storia di lotte interne,  di campanilismo, di famiglie che si contendevano il potere, di ricchi sempre più ricchi, di poveri sempre più poveri.
Nino Savarese arriva ai tempi moderni e alle nuove scoperte che sbalordiscono gli abitanti di Petra: il lume a Petrolio, la ferrovia, la donna volante.
  Noi oggi ci mettiamo a ridere dinanzi a queste scoperte ma si è partiti da quelle scoperte per arrivare alle nuove invenzioni che oggi stanno cambiando definitivamente il nostro modo di essere e di vivere.
Infine nel libro troviamo un’analisi sociologica e di costume che è tipica di tutte le nostre città e che lo rende attuale e moderno.
  La prosa del rondista Savarese è semplice e asciutta con qualche svolazzo che non si appartiene ai rondisti.
  Forse per questo tipo di prosa asciutta Sciascia amò profondamente questo scrittore “gentiluomo speculativo e spratico” nel senso di fantasioso e disinteressato.
  La nuova edizione de “I fatti di Petra” non può mancare nelle nostre librerie perché ci riporta alle nostre radici e ci fa conoscere un grande personaggio della nostra letteratura del primo novecento.
Agrigento, lì 30.12.2016
Gaspare Agnello
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post inserito il 16/01/2017
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