SCUSA, FIGLIO MIO
poesia di
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Arpa eolica ringrazia
l'autore
per
il permesso
di pubblicazione
SCUSA,
FIGLIO MIO
Scusa
Scusa
figlio mio
Scusa se
sono morta
Morta sul
lavoro
Scusa se
sono morta
In modo
così stupido e banale
Se non
sono passata a miglior vita
Magari
sventando un tentativo di rapina
Compiendo
un'azione che ti facesse sentire fiero di me
E da
raccontare un giorno alla tua fidanzata.
E scusa
figlio mio
Scusa se
muoio ad appena 22 anni
Se a
questa età devo lavorare nel tessile
E se mi
hanno uccisa.
Io pensavo
Volevo
costruirmi un futuro
Un futuro
proprio in questo settore
Ma mi sono
impigliata nel macchinario
E
stranamente
Invece di
fermarsi come avrebbe dovuto
Mi ha
preso a sè
Trascinandomi
con forza
E
schiacciandomi
Spegnendo
la mia vita.
Scusa
figlio mio
Se non
potrò vedere il tuo primo giorno di scuola
Se non
potrò vedere la tua prima pagella
Se non
potrò vedere se andrai all'università un giorno
Se non
potrò essere al tuo matrimonio
E se non
potrò più rimboccarti le coperte.
Scusa
figlio mio
Scusa se
mi hanno uccisa
Scusa se
non mi sono accorta
Che
correvo un serio pericolo
Scusa
Scusa
figlio mio
Se ti
abbandono così presto
Io che ti
ho voluto fortemente
Scusa
Scusa
figlio mio
Se sono
l'ennesima morte sul lavoro
Ma tu
promettimi che crescerai
Ricordando
anche i miei sia pur brevi insegnamenti
E
promettimi ancora una sola cosa:
Non
permettere mai a nessuno di definirmi
Una morte
bianca
Perchè di
candido
In questa
mia morte non c'è nulla
Il bianco
io lo associo
Al candore
di un abito da sposa
Alla neve
che scende dal cielo
Ma cosa ci
sia di candido
Nel
vedermi risucchiata
Dentro un
macchinario
Io non lo
capisco
Se proprio
vorranno
Dare un
colore alla mia morte
Dì loro
che è il rosso sangue
Del mio
corpo schiacciato senza pietà.
Io non
sono e non sarò mai una morte bianca
Basta
edulcorare i concetti
Io sono
una morta sul lavoro
Ossia in
un ambito dove io non dovevo morire
Dove nessuno
dovrebbe morire.
Dal blog di Daniele Verzetti https://agoradelrockpoeta.blogspot.com/
Post inserito il 08/05/2021
Anni sono decenni che lottiamo per no avere più morti sul lavoro ma nulla cambia e nonostante ci siano le leggi manca chi le possa far rispettare attraverso controlli preventivi capillari. Grazie per aver pubblicato questa mia poesia
RispondiEliminanon ci sono più ispettori del lavoro che vanno in giro - Grazie a te Daniele per questa NECESSARIA poesia
EliminaHo pianto. Punto.
RispondiEliminacommozione che mi accomuna
EliminaSiamo di fronte una piaga che sta peggiorando.. con la ripresa delle attività, e forse di una frenesia di recupero assolutamente da evitare, soprattutto se venisse esercitata da datori di lavoro senza scrupoli..
RispondiEliminaquando si parla di "crescita" dovremmo riferirci alla crescita della capacità di sentire il dolore umano !?!
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