La UE e le pensioni

 

Secondo la UE,  se nei prossimi due decenni i Paesi europei vorranno mantenere sistemi pensionistici dovrebbero estendere la vita lavorativa in media a 70 anni. Una quota che per l'Italia si alzerebbe a 71. Lo scrive la Commissione Ue nel suo Libro verde sull'impatto dell'invecchiamento della popolazione.

ALLORA DICIAMOLA GIUSTA: I SISTEMI PENSIONISTICI BASATI SUL SISTEMA CONTRIBUTIVO SONO UN FALLIMENTO, non producono lavoro per i giovani e rendono la vecchiaia insostenibile.

Va pensato un sistema pensionistico solidale ancorato alla vita stessa: dove si mette in comune ricchezza e povertà; solo in questa direzione è possibile trovare una via d’uscita.

A 60 anni bisogna abbandonare i lavori usuranti, e per i lavori meno usuranti si può avere un prolungamento fino a 65 anni,  ma con la collocazione obbligatoria in part-time.

Un giovane a 30 anni deve acquisire un diritto al lavoro, a tale diritto la collettività non può sottrarsi.  L’Europa la si può costruire solo rispettando i giovani lavoratori europei. (fr.z.)

NOTIZIA E IMMAGINE DA ANSA

post inserito il 18/05/2021

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