C’è ancora La Società dei Consumi? E se c’è, dove sta andando…?...
Domande da porsi, visto che oggi si producono disoccupati.
Al momento proponiamo una Poesia di Melo La
Licata. Arpa eolica ringrazia l’autore per il permesso di pubblicazione.
LA SOCIETA’ DEI CONSUMI
Si ricevono in visita gli angoscianti mattini disoccupati;
non hanno “l’oro in bocca”,
ma visioni ghiaccianti nel cuore.
Le file che si facevano, smoccolando, per andare al lavoro,
sono un rimpianto.
La corsa a far coincidere gli orari con gli impegni,
i giorni per le spese e quelli per la casa,
sono un ricordo.
Pare che col lavoro sia tramontato il giorno.
Inutile svegliarsi!
Mancano parole da rivolgere ai figli,
con la compagna i progetti da condividere,
si giace ad occhi chiusi
disorientati da un futuro divenuto evanescente.
Un demone ci aveva mostrato il mondo dal fastigio di un
grattacielo;
ora che rimangono quei Comandamenti... sul non desiderare...
le scadenze segnano il tempo della nostra vita
più che le ore del giorno.
Costretti a guardarsi intorno senza saper cosa fare;
forse costretti a partire senza saper dove andare;
son di quella generazione che abbiamo bruciato
tra gli idealismi sessantottini
e gli egoismi di fine novecento;
quelli che invecchiando han superato il loro futuro;
quelli cresciuti tra le promesse delle pubblicità.
Difficile trovare il primo pazzo
che ci ha preso per mano su quella via d’esiziale illusione.
Le merci che giacciono sullo scaffale si tramutano in rifiuto un
giorno dopo,
mentre le nostre mani, finalmente mondate dall’odiato “consumismo”
non trattengono il minimo essenziale.
Nei supermercati c’è il fantasma di quella “società” drogata
col disincanto e l’orrido risveglio che lo stupefacente dà.
La “società dei consumi” è morta
con essa, senza onore, muore il desiderio di possedere
così gemiamo per un idolo che non abbiamo amato,
compiangiamo un’ideologia che abbiamo avversato,
ci vergogniamo per le miserabili pretese della nostra carizia.
Melo La Licata
dalla sua raccolta
La sua
pagina facebook
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