Sinceramente
a volte
mi vergogno di essere un uomo
La carne di manzo
bolle nella pentola
Mi duole per l’erba che calpesto
vorrei essere l’aria che respiro
La data è
incerta …e purtroppo c’è più di una
data
in questi
giorni potrei segnare il 19 gennaio 2019, quella dell’ultimo naufragio …117
vittime inghiottite in un mare di indifferenza …
Questo appunto
lo scrissi nel mio diario poetico nell’agosto del 1982, c’era stato un
bombardamento con bombe al fosforo su Beirut ovest (bambini che divennero torce
umane). Pochi giorni dopo, in settembre,
ci sarebbe stato di peggio…
Se la natura ci travolge con un suo vulcano o un terremoto o
un diluvio, il dolore si può ascrivere alla
cattiva sorte e sperare nella solidarietà
umana; ma quando l’origine dei disastri è causato dallo stesso comportamento
dell’uomo è come se quegli eventi venissero a succhiar via l’anima umana …
Francesco Zaffuto - Data… è tratta dalla raccolta Altra età
immagine da https://www.huffingtonpost.it/2018/09/10/piu-di-100-morti-in-un-naufragio-in-libia-tra-le-vittima-20-bambini-lo-riferisce-msf_a_23522940/
Post inserito il 21/01/2019
temo che questo senso di colpa che ci pervade come parte del genere umano sia all'origine di molti cattivi comportamenti. in realtà chi ha sensi di colpa si sente responsabile e chi si sente responsabile ritiene di avere un ruolo speciale tra gli esseri viventi. è questo il convincimento che sta nuocendo al mondo. l'uomo, figlio di dio, prescelto, primate. se solo si riuscisse a vivere come cosa tre le cose, esseri viventi tra gli esseri viventi? ci provò anche Gesù, ma i suoi discepoli ne cancellarono la memoria "osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.." dobbiamo smettere di sentirci responsabili per smettere di sentirci speciali.
RispondiEliminaLa vergogna di appartenere allo stesso genere umano di chi mette in atto stragi e altre crudeltà inimmaginabili, non è responsabilità ma sgomento. Questi sentimenti mi appartengono e mi sento vicina a chi pensa ai divari esistenti fra persone che hanno di che vivere decorosamente e chi non ha nulla, neppure una speranza. E se questo nulla viene chiamato "pacchia" allora ci si fa persino increduli.
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