Il 2 giugno
si celebra la Festa della Repubblica, in pratica la più importante data
dell’anno che vuole festeggiare l’Italia nel suo aspetto istituzionale.
Il 2 Giugno, come data, si collega al referendum del 2 Giugno del
1946, (il 2 e il 3 giugno del 1946 si tenne il
referendum istituzionale con il quale gli italiani vennero chiamati a decidere
su Monarchia o Repubblica.
Gli italiani, nonostante fossero statti condotti dalla monarchia verso il fascismo, il colonialismo in Africa, l'alleanza con il Nazismo e l'entrata in guerra, in ben 10.719.284 votarono per tenersi la Monarchia.
Vinse il referendum la Repubblica con 12.717.923 voti, e si
diffuse allora la voce che ci fossero stati brogli. Un distacco di quasi due milioni di voti è molto difficile da creare
artificialmente: richiede la complicità di migliaia di persone e lascia dietro
di sé una lunghissima scia di prove. Comunque quell’accusa rimase viva a lungo,
e a volte viene rispolverata.
Il clima i cui si tenne quel referendum non era
certo sereno: le ferite della guerra
erano ancora sanguinanti specie al Nord dove il finale della guerra si era a
lungo trascinato. Le procedure di spoglio andavano per le lunghe, e si delineava un'Italia spaccata: monarchica al Sud e repubblicana al Nord.
I risultati di vittoria della Repubblica furono
proclamati provvisoriamente dalla Corte di cassazione il 10 giugno 1946.
Il giorno successivo tutta la stampa dette ampio risalto alla notizia. L’esame
dei ricorsi si sarebbe concluso il 18 giugno e la Corte di cassazione avrebbe
dato il crisma definitivo. Alcide De Gasperi (monarchico) si assunse coraggiosamente la responsabilità
il 13 giugno di accettare la carica provvisoria di Capo dello stato
repubblicano ed Umberto II accettò la
condizione di lasciare il paese.
Quell’atto scongiurò la possibile prospettiva di una guerra civile con
tragiche e imprevedibili conseguenze.
Oggi la stragrande maggioranza degli italiani sono
repubblicani, ma se si votava in un momento meno tragico forse sarebbero rimasti monarchici.
Una caratteristica delle importanti feste nazionali dell’Italia è quella del loro aspetto divisorio: il 25 Aprile divise gli italiani tra fascisti e antifascisti; il 1° Maggio divise gli italiani tra lavoratori e non; il 2 Giugno divise gli italiani tra monarchici e repubblicani.
Si parlò tanto, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, di trovare una data unificante per tutti ma poi l’idea fu presto abbandonata; si rischiava quasi di aumentare le divisioni. Quando molti italiani guardano alla Storia spesso lo fanno per trovare ripicche e momenti di divisione: ci sono un bel po’ di italiani del Nord che si lamentano dell’unificazione con il Sud e ci sono un bel po’ di italiani del Sud che considerano l’unificazione d’Italia come una invasione; ed ai giorni d’oggi è diventato quasi di moda prendersela con Garibaldi.
La Storia va avanti con le sue tragedie, sta a noi
guardare alla Storia per ricavarne qualche spunto positivo e non un nuovo
motivo per accrescere l’acredine. (fr.
z.)
Seguono qui un po’ di link per approfondire lo studio di questa pagina dedicata al 2 giugno.
I dati che divennero
ufficiali
LE TANTE POLEMICHE SU QUEL VOTO
l’addio del Re
Anche i monarchici in
breve divennero repubblicani
Foto - la foto-icona di Federico Patellani,
una splendida ragazza italiana tiene il giornale dell’evento come una cornice
al suo sorriso. La storia di questa foto al link:
post inserito il 02/06/2017
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