CHE MONDO SAREBBE SENZA POESIA!

CHE MONDO SAREBBE SENZA POESIA!
Editoriale di Luigi Giurdanella
da: “I POETI DELL’ARIETE NEWS”
n° 131 maggio 2017
 La poesia è di tutti! Non appartiene al singolo. Non è solo di chi la compone e la recita, essa è patrimonio comune. Questo è un grande dono, un atto di generosità, un circuito continuo che si crea tra il poeta e chi la legge o l’ascolta.
La poesia non è solo la semplice arte di verseggiare, ma anche un fattore sociale, capace di unire popoli e al tempo stesso indirizzarli, trasmettendo messaggi di emancipazione, di libertà, di pensiero o di protesta. Il linguaggio poetico è il più rivoluzionario, è quello che osa maggiormente redarguire i potenti, quello della denuncia della cattiva condotta delle autorità è uno dei compiti più preziosi di un poeta. Pertanto la poesia e le arti tutte, diventano strumenti che possono darci una mano nella denuncia di quell’autoritarismo che ha inauditi comportamenti violenti. I nostri incontri di lettura libera di poesia, recuperando la strategia comunicativa dell’oralità, diventano un rito collettivo. La poesia letta non s’impone per rimanere, compare, si offre all’ascolto e poi scompare, per ripresentarsi alla mente e nel cuore in altre circostanze, sotto altre forme: l’ emozione provata dall’ascolto della poesia ci accompagnerà, poi, nella vita di tutti i giorni, nei nostri sogni. Poesia della testimonianza si potrebbe definire la nostra: ad ogni incontro ci sono sempre dei poeti che interpretando il tema proposto in chiave d’attualità, parlano dei fatti di cronaca e delle tragedie del nostro tempo, dei problemi e delle storture della nostra società. E così i temi proposti, assemblando pensieri, sensazioni e cronaca, diventano fonte d’ispirazione e fulcro del dettato poetico; un legame tra la necessità di una personale ricerca interiore e l’urgenza di interpretare la tensione del nostro tempo. Purtroppo spesso il mondo della poesia oggi, quello omologato e paludato, è fatto solo di ambigua inattualità e commercializzazione, i media e le grandi case editrici, svolgono quasi tutti una funzione servile, sono parte di un meccanismo perverso, sottomesso al potere consumistico, dove si svendono le idee e perfino le emozioni: tutto ciò ha ben poco a che fare con la cultura poetica. Ma nonostante i momenti di sconforto, noi Poeti dell’Ariete, abbiamo saputo reagire con fermezza, e perseveranza, consapevoli che la poesia non si lascia omologare né intruppare, convinti di fare con i nostri incontri di lettura libera di poesia a tema, una cosa utile per noi stessi e per i partecipanti. Per fortuna sono ancora tantissimi i poeti che amano questo nostro mondo, ma indignati per le ingiustizie; poeti che, in stridente contrasto con tale tendenza, hanno un’idea di poesia che può aiutare a capire la nostra società, questo tempo, questo mondo e ad agirvi con onestà e coerenza, secondo principi chiari, senza megalomanie e narcisismi. Questi sono i poeti che trovano spazio ed ascolto nei nostri incontri, dove possono liberamente esprimersi, denunciando disagio e repulsione verso quella banalizzazione della poesia, rivendicando una completa autonomia, ricordandoci, nello stesso tempo, che la poesia è la voce della coscienza, “Grillo parlante” che ci avverte di abbandonare quegli istinti bestiali e primordiali come prevaricazione, egoismo, razzismo e quella perversa trappola di costrizione sociale che si chiama consumismo: tutti fattori che ci fanno regredire. La poesia è la nostra storia come esseri umani, ci fa vedere l’infinita ricchezza di ciò che ci circonda, interagisce con l’ambiente, ci suggerisce come adattarsi, come sopravvivere a tutto quello che segna negativamente la nostra esistenza, ci aiuta a risolvere i nostri problemi, è l’intelligenza per antonomasia: non rappresenta la vita ma è la vita stessa. Un mondo indifferente alla poesia, oltraggia la bellezza e va verso la catastrofe. La poesia è la nostra radice, la voglia di vivere e vivere bene, ci fornisce le ali: dobbiamo usarla per spiccare il volo.
Luigi Giurdanella - la sua pagina su Arpa eolica   http://arpaeolica.blogspot.it/2013/03/giurdanella-luigi.html


Immagine fuori testo – colomba di Magritte

post inserito il 01/06/2017
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5 commenti:

  1. La poesia deve essere sociale deve incrinare le false certezze del nostro tempo e denunciare le ingiustizie che lo percorrono devastandolo.

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    1. Anche io spesso mi trovo sulle coordinate di una poesia sociale, comunque l'orizzonte d'indagine della poesia è vasto e dipende dal sentire di ogni singolo uomo.

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  2. Caro Francesco, sempre grato per la tua ospitalità! L'immagine è attinente e bellissima come sempre! Un caro saluto e .... allora a Ottobre. Buone vacanze. Luigi

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    1. Grazie a te Luigi, ci sentiamo via facebook o in qualche altro modo, ciao

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  3. Poesia come musica per l'anima,come religione

    che sa cogliere l'infinito mistero della vita

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