Francisco
Goya: 3 Maggio 1808 esecuzione dei difensori di Madrid
Pablo
Picasso: Massacro in Corea
Il 3
Maggio 1808: esecuzione dei difensori di Madrid è un dipinto a olio su tela di
2 metri e 66 cm x 3 metri e 45, realizzato da Francisco Goya.
L’opera fu commissionata nel 1814, dopo gli
anni dell’occupazione napoleonica della Spagna, dal Consiglio di Reggenza di
Madrid, istituito in attesa del ritorno sul trono di Ferdinando VII.
Goya aveva già realizzzato nel 1810 una serie
di incisioni che denunciavano le atrocità della guerra. Il quadro intendeva documentare la
fucilazione, nei pressi di Madrid, di centinaia di patrioti da parte delle
truppe napoleoniche.
Goya riesce a rappresentare la paura che sempre coglie gli uomini di fronte alla morte, anche quando scelgono di lottare per la libertà della patria.
Goya riesce a rappresentare la paura che sempre coglie gli uomini di fronte alla morte, anche quando scelgono di lottare per la libertà della patria.
L’immagine di semplici popolani rappresentati
come eroi non piacque a Ferdinando VII, che abbandonò l’opera in un deposito.
Oggi il quadro è esposto al Museo del Prado a
Madrid.
Nel 1951 Pablo Picasso rende omaggio a Goya e
si ispira al 3 Maggio 1808 nel suo dipinto Massacro in Corea. Olio cm. 110x210
L'opera rappresenta il massacro di Sinchon, episodio della guerra di Corea (tra il 17 ottobre e il 7 dicembre 1950 circa
35.000 civili coreani rimasero uccisi).
Al massacro di simpatizzanti comunisti o presunti tali parteciparono,
oltre agli insorti locali, anche un distaccamento della polizia segreta
sudcoreana e truppe regolari statunitensi
Un gruppo di soldati stanno per fucilare delle donne
e dei bambini; la nudità di donne e bambini rappresenta l'innocenza e
l'impossibilità di difendersi. Le donne sono gravide, come simbolo della
fertilità e della vita; potenza generatrice e non distruttiva. I fucilatori portano elmi dalle forme strane
come per incutere timore e terrore. I soldati non presentano stemmi o segni che
possano ricondurre all'esercito a cui appartengono, rappresentano l’elemento comune e distruttivo
della guerra e di chi la propaga.
Secondo Sandra
Patrignani (Addio a Roma) quest'opera non fu
esposta alla mostra su Picasso tenutasi nel '53 alla Galleria d'Arte Moderna di
Roma e fu tenuta imballata per pressione di De Gasperi
L’opera è
attualmente visitabile nel Musée National Picasso, Parigi
Questi due quadri, di due epoche
diverse, rappresentano l’atrocità della guerra, atrocità che oggi è
cresciuta a dismisura ed incombe come minaccia sull’intera umanità. La lontana
Corea può diventare di nuovo scenario di una guerra distruttiva delle popolazioni
civili.
Quando l'arte oltre a raccontare il proprio tempo realizza opere immortali che vedono anche purtroppo il futuro dell'uomo.
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