Volete fare un
giro turistico per Palermo con una guida d’eccezione? Ed ecco, come se fosse il 1891, si presenta a
guidarvi il grande scrittore e storico siciliano Luigi Natoli, e qui vi
accompagna nelle preziosità della Cappela Palatina.
Luigi Natoli: La
Cappella Palatina. Tratto da:
Guida di Palermo e suoi dintorni 1891
Cappella
Palatina dedicata a S. Pietro è, forse, il più prezioso gioiello
dell’architettura siciliana, sorta dalla fusione degli stili e delle
ornamentazioni gotici, bisantini ed arabi. I musaici del portico del 1506
furono rifatti nel 1800; ma il vestibolo è avanzo dell’antico portico; sei
delle colonne sono di granito egiziano. A sinistra del portico, incastrata sul
muro è una iscrizione trilingue (araba, greca, latina) che ricorda un
orologio fatto nel 1142 da un artefice di Malta, con macchine e ruote congegnosissime.
Questa cappella fu cominciata a edificare nel 1129 dal re Ruggero II, finita nelle sue parti nel 1132, e consacrata nel 1140; però alcuni musaici sono dell’epoca aragonese.
Il tempio, in forma di basilica a tre navi è lungo 23 metri, e largo
13; le ogive poggiano su due file di colonne antiche di granito e di cipollino
con capitelli corinzi e compositi, cinque per lato; ma le colonne dell’arco
principale della solea e quelle della protesi e del diaconico sono addoppiate.
La solea s’alza su cinque gradini; e la croce è sormontata da una cupola alta
18 metri, nella quale s’aprono otto finestre. Il soffitto, di legno,
elegantemente scolpito e adorno di rosoni contornati d’iscrizioni cufiche.
Bellissino l’ambone, dalla parte della protesi, sorretto da colonnine; accanto
al quale un importante candelabro alto 4 metri e mezzo, di marmo bianco con
ornati e figure, opera del secolo XII. Il coro, di stile gotico lombardo è
opera moderna. Le pareti sono in basso coperte di grandi tavole di marmo inquadrate
in bei fregi a musaico, e in alto sono istoriati da pregevoli musaici su fondo
d’oro, i cui soggetti sono cavati 34 dall’antico testamento, 7 dalla vita di
Gesù, 5 da quella di S. Paolo e 9 da quella di S. Pietro. I più antichi musaici
sono nel coro, che rimontano all’epoca di Ruggero, eccezione fatta della figura
della Vergine, restaurata ai tempi nostri. In fondo all’abside maggiore vi è
una grande figura del Cristo che benedice, tenendo in una mano un libro aperto,
su cui in greco è scritto “Io sono la luce del mondo, chi segue me non cammina
fra le tenebre, ma avrà la luce della vita”. A giudizio di tutti questa
cappella è un capolavoro dell’architettura medievale e, forse, la più bella del
mondo...Questa cappella fu cominciata a edificare nel 1129 dal re Ruggero II, finita nelle sue parti nel 1132, e consacrata nel 1140; però alcuni musaici sono dell’epoca aragonese.
Luigi Natoli: Guida di Palermo e suoi
dintorni 1891
- Perfettamente
ricostruita sulla edizione pubblicata da Carlo Clausen nel 1891 in occasione
della Esposizione Nazionale, corredata con le foto d’epoca, le pubblicità e la
cartina della città di Palermo dell'epoca ripiegata a fine volume.
Prezzo di copertina € 19,00 - Pagine 218
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La pagina di Arpa eolica dedicata a Luigi Natoli
Qui di seguito alcune foto d’oggi della Cappella Palatina - tratte da Internet
Un invito a tutti per visitare Palermo, non
incontrerete la mafia che avete visto nelle fiction televisive, incontrerete le
bellezze di questa città…
palazzo dei Normanni dove è ubicata la Cappella Palatina
il grande cortile interno del palazzo dei Normanni
facciata esterna e ingresso alla Cappella Palatina
pavimento e colonne della Cappella Palatina
arcate della Cappella Palatina
arcate e tetto della Cappella Palatina
verso l'altare della Cappella Palatina
cupola del presbiterio della Cappella Palatina
visione d'insieme dell'altare e della cupola della Cappella Palatina di Palermo
post inserito il 22/04/2017
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