17 Febbraio 1600 - Giordano Bruno, condannato come eretico per il
suo pensiero, viene arso vivo a Roma in Piazza Campo de’ Fiori . Sono passati
centinaia di anni, ma la data dell’uccisione di Giordano Bruno è da ricordare
perché ancora oggi in diverse parti del mondo c’è chi giace in prigione per il
suo pensiero ed attende una condanna.
In questo post: Cronache del Processo a Giordano Bruno – Le otto proposizioni d’accusa – la sentenza e l’esecuzione al rogo – Link delle Opere di Giordano Bruno in rete – Altri Link biografici -
CRONACHE DI QUEL TEMPO
Il 27 febbraio 1593 Bruno entra nelle carceri del Sant’Offizio
romano. Il lungo processo istruito dall’Inquisizione romana durante il quale il
filosofo subisce quindici interrogatori conosce fasi alterne ed alcune
sospensioni. Il caso si presenta di grande complessità, in quanto i capi di imputazione
riguardavano tre diversi gruppi di accuse, quelle disciplinari come l’abbandono
dell’abito religioso e le invettive contro la Chiesa e la sua gerarchia, quelle
strettamente teologiche, già individuate nelle lettere di denuncia di Mocenigo,
ed infine quelle di ordine filosofico, incentrate sulla dottrina dell’universo
infinito ed eterno, sul moto della terra e l’adesione quindi al
copernicanesimo, sulla circolazione delle anime.
Per poter arrivare ad una rapida conclusione
della causa, nel gennaio del 1599
uno dei componenti del Tribunale della Inquisizione, il cardinale Roberto
Bellarmino il futuro protagonista del processo contro Galileo Galilei propone
che si sottopongano a Bruno otto proposizioni da abiurare, in quanto eretiche.
Dopo alcune incertezze iniziali, la posizione del filosofo si fa sempre più
ferma, per dichiarare nell’ultimo interrogatorio del 21 dicembre di non avere
nulla da ritrattare.
Il 20 gennaio 1600 il papa Clemente VIII ordina la conclusione
del processo con sentenza di condanna.
L’8 febbraio 1600, alla presenza dei cardinali inquisitori e di
altri testimoni, viene letta all’imputato la sentenza che lo dichiara «heretico
impenitente, pertinace et ostinato». Contemporaneamente si condannano e si
proibiscono, come eretici, tutti i suoi libri e scritti, disponendo il loro
inserimento nell’Indice dei libri proibiti, ovvero nel catalogo dato
periodicamente alle stampe dei libri di cui la Chiesa cattalica vietava sia la
lettura che il possesso.
Bruno è quindi trasferito nella prigione del
Governatore di Roma a Tor di Nona, vicino piazza Navona.
Nelle prime ore del giovedì 17 febbraio 1600 dopo
aver rifiutato i conforti religiosi e il crocefisso, con la lingua in giova - serrata da una morsa perché non
possa parlare - viene condotto in piazza Campo
de' Fiori, denudato, legato a un palo e arso vivo. Le sue ceneri saranno
gettate nel Tevere.
LE OTTO PROPOSIZIONI (I CAPI DI ACCUSA)
Desunte dalle denunce di Mocenigo e le rispettive difese dell’imputato.
Inquisitore: “Dite
dunque chi siete, come vi chiamate”
Bruno: “Io ho nome Giordano della famiglia dei Bruni, della città di
Nola vicina a Napoli dodici miglia. Nato ed allevato in quella città e la
professione mia è stata di lettere e d’ogni scienza; e mio padre aveva nome
Gioanni, e mia madre Fraulissa Savolina; e la professione di mia padre era di
soldato, il quale è morto insieme anco a mia madre. Io son de anni
quarantaquattro e nacqui, per quanto ho inteso dalli miei, nell’anno ‘48”.
.
1 – CONTRO LA FEDE CATTOLICA
Mocenigo: “Ho
sentito dire di Bruno che alcuna religione gli piace; che il procedere della
Chiesa oggi non è quello che usavano gli apostoli poiché loro, con esempi di
buona vita, convertivano davvero la gente, mentre oggi si usa la forza e non
l’amore; e chi non vuol essere cattolico bisogna che provi castigo e pena”.
Bruno: “Ho detto che gli apostoli facevano più con la loro
predicazione, buona vita, esempi e miracoli, che con la forza che si possa fare
oggi, non negando però alcun rimedio che la Chiesa possa usare contro gli
eretici ed i mali cristiani”.
.
2 – SULLA TRINITA’, LA DIVINITA’ E L’INCARNAZIONE
Mocenigo: “Ho
sentito dire da Bruno che in Dio non vi è distinzione di persone e che questo
sarebbe una sua imperfezione. Ho sentito dire che era grande ignoranza e
bestemmia pensare che Dio fosse trino e uno”.
Bruno: “Nella divinità intendo tutti li attributi della medesima
cosa. Capisco tre attributi: potenza, sapienza e bontà, ovvero mente,
intelletto e amore. Nego di aver negato che i tre attributi confluissero in un
essere in carne umana. Sulla incarnazione ho avuto il dubbio che non tenesse
teologicamente senza inferire contro Cristo o la divinità che si chiama Cristo.
Sull’incarnazione ho detto che essendo la divinità natura infinita e l’umanità
finita, quella eterna e questa temporale, non mi pareva proporzione tale da
fare”.
.
3 – SU CRISTO
Mocenico: “Ho
sentito dire da Bruno che Cristo fu un tristo che faceva cose tristi nel
sedurre i popoli; che faceva miracoli solo apparenti; che era un mago e che
mostrò a tutti di morire malvolentieri”.
Bruno: “Ho detto che sono testimonio della divinità, ma maggiore
testimonio di essi è la legge evangelica appresso di me. Ho tenuto che i
miracoli fussero veri, reali e non apparenti né mai ho pensato neanche detto
cosa in contrario di questa”.
.
4 – SULLA TRANSUSTAZIONE
Mocenigo: “Ho
sentito dire dal Bruno che è una bestemmia grande quella dei cattolici di dire
che il pane si transubstanzi in carne; e che Bruno stesso sia inimico della
Santa Messa”.
Bruno: “Se anche per molti anni sono stato con calvinisti, luterani
ed altri eretici, non ho mai dubitato del sacramento della messa né di altri
sacramenti. Ho avuto la stima di essi perché ho trattato di materia di
filosofia né mai ho permesso che si trattasse d’altro”.
.
5 – SULL’ESISTENZA DI MONDI INFINITI
Mocenigo: “Ho
sentito dire dal Bruno che sono infiniti i mundi e che Iddio ne ha infiniti
perché ne vuole quanti ne può”.
Bruno: “Io tengo ad un infinito universo, cioè effetto della divina
infinita potenza perché stimavo cosa indegna della divina bontà e potenza che,
possendo produrre molti altri mondi, producesse un solo mondo finito. In questo
universo metto una provvidenza universale, per la quale ogni cosa vive, vegeta
e si muove e sta nella sua perfezione, nel modo con cui è presente l’anima nel
corpo; e intendo ancora che Dio, per essenza, presenza e potenza è in tutto e
sopra tutto, non come una parte ma come anima, in modo inesplicabile”.
.
6 – SULLE BESTEMMIE, L’ANIMA DELL’UOMO, GLI ANIMALI
Mocenigo: “Gli
ho sentito dire Potta di Cristo, e una volta essendosi corrucciato con un
servitore gli ho sentito dire nientemeno che Cristo Becco, Cane Becco. Gli ho
sentito dire che le anime passano da un animale in un altro e che, come nascono
animali bruti di corruzione, così anco gli uomini. Egli afferma di essere già
stato molte volte in questo mondo e molte altre volte vi tornerà anche dopo la
sua morte”.
Bruno: “Ho nominato a volte il nome di Dio invano soggiungendo
ingiurie contra chi avea collera ma non per ingiurie dirette contro il Santo.
Ho tenuto che le anime siano immortali e che siano sostanze sussistenti e che,
cattolicamente parlando, non passino da un corpo all’altro, ma vadino o in
paradiso o in purgatorio o all’inferno”.
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7 – SULL’ARTE DIVINATORIA
Mocenigo: “Giordano
Bruno dice di voler attendere all’arte divinatoria, perché si vuole far correre
dietro da tutto il mondo… “.
Bruno: “Ho ben detto di voler studiare l’astrologia per vedere se
avea verità o conformità alcuna. Ho posseduto illecitamente senza licenza
alcuni libri ma stimo che la scienza è di genere buono e presso gli uomini
santi e giusti; la scienza è come una spada, che sta male in mano ad uno
scellerato ma potrebbe star bene in mano di un uomo timorato di Dio”.
.
8 – SULLA NON PUNIBILITA’ DEI PECCATI E SUL PECCATO CARNALE
Mocenigo: “Ho
sentito dire dal Bruno che non vi è punizione dei peccati e che il non fare
agli altri ciò che non vorresti essere fatto a te, basta per ben vivere. Mi
disse inoltre che gli piacevano tanto le donne, e che si meravigliasse perché la
Chiesa ne proibisse, diciamo, il loro uso naturale”.
Bruno: “Dico che siano necessarie per la salvezza delle anime e
ho detto qualche volta che il peccato della carne in genere era il minore dei
peccati e che la fornicazione sia tanto leggiero che fosse vicino al peccato
veniale”.
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IL RIFIUTO DELL’ABIURA
Giordano
Bruno: “Dico che non devo né voglio ritrattare e che non ho da
ritrattare e che non ho materia di ritrattazione e che non so su cosa debbo
ritrattare”.
.
LA SENTENZA DI CONDANNA
“Giordano
Bruno, eretico impertinente, ostinato, impenitente e perciò essere incorso in
tutte le censure ecclesiastiche e pene dalli sacri canoni, leggi e
costituzioni, di qui condanniamo ad essere scacciato dal nostro foro
ecclesiastico e dalla nostra santa ed immacolata chiesa della cui misericordia
ti sei reso indegno. Ti rilasciamo alla Corte secolare del Governatore di Roma
perché ti punisca, pregandolo però di mitigare il rigore della pena che non sia
pericolo di morte o di mutilazione. Ordiniamo che tutti i libri scritti dal
frate siano guasti e abbrugiati, posti all’indice” (i membri della Chiesa
non potevano uccidere o far direttamente uccidere. La formula di mitigazione
della pena era quindi un ipocrita artifizio legale, proprio di ogni sentenza di
morte, e produceva infatti l’automatica esecuzione dell’imputato, dipendendo
l’Autorità civile direttamente da quella religiosa).
.
LE ULTIME PAROLE DI GIORDANO BRUNO
L'8
febbraio 1600, dinnanzi ai
cardinali inquisitori e dei consultori è
costretto ad ascoltare inginocchiato la sentenza di condanna a morte per rogo;
si alza e ai giudici indirizza la storica frase: «Maiori forsan cum timore
sententiam in me fertis quam ego accipiam» («Forse tremate più voi nel
pronunciare questa sentenza che io nell'ascoltarla»).
Alcuni link su: biografia, opere reperibili in rete, Storia
e dibattito.
Opere di Giordano Bruno complete reperibili in rete dal Progetto
Manunzio
Cabala del cavallo
pegaseo con l'aggiunta dell'Asino cillenico,
De l'infinito, universo
e mondi, .
Il Blog di
Diego Fusaro dedicato a Giordano Buno con sue opere
http://www.filosofico.net/bruno.htm
nello stesso
blog sono reperibili le seguenti opere
De gli eroici furori
Spaccio de la bestia trionfante
De la causa , principio et uno
La dettagliata
biografia su wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Giordano_Bruno
pagine di
wikipedia relative a sintesi delle opere
· De umbris idearum (1582)
· Ars memoriae (1582)
· Cantus Circaeus (1582)
· Candelaio (1582)
· Sigillus
sigillorum (1583)
· La cena de le ceneri (1584)
· De la causa, principio et uno (1584)
· De l'infinito, universo e mondi (1584)
· Spaccio de la bestia trionfante (1584)
· Cabala del cavallo pegaseo (1584)
· De gli eroici furori (1585)
ALTRI LINK DI POST
Cultura barocca
https://culturabarocca.wordpress.com/2015/11/26/un-testimone-tedesco-della-morte-di-giordano-bruno/
Wikiquote
https://it.wikiquote.org/wiki/Giordano_Bruno
Breve biografia Treccani
http://www.treccani.it/enciclopedia/giordano-bruno/
Papa Francesco e Giordano Bruno
http://www.loggiagiordanobruno.com/20140411-dal-papa-linvito-a-pregare-per-bruno.html
Post inserito il 17/02/2021
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