Sotto il titolo di “Suruzza”
(sorellina), in un solo volume sono
raccolte le quattro opere teatrali di Luigi Natoli scritte in siciliano,
scoperte negli archivi, e venute alla luce grazie al paziente lavoro di ricerca degli editori
I Buoni Cugini di Palermo.
Due drammi:
“Suruzza” e “L’umbra chi luci” - e
due commedie: “Quattru cani supra un ossu” e
“L’Abati Lanza”.
I Buoni Cugini editori hanno voluto presentare un’ edizione con il testo in italiano a fronte per facilitare la lettura anche ai non siciliani.
La cura della traduzione dal Siciliano in
Italiano mi è stata affidata dagli editori e li ringrazio di questa opportunità
di collaborare alla pubblicazione questi inediti del grande scrittore e storico
siciliano Luigi Natoli.
Il siciliano usato ad Luigi Natoli è
quello della fine ottocento, parlato
ancora abbondantemente in Palermo, che lo scrittore ben padroneggiava come
lingua madre; lo volle esprimere in
tutta la sua forza espressiva e spesso
curò nel dialogo l’inserimento di particolari modi di dire, proverbi e
motti in uso.
Nella traduzione dal Siciliano ho cercato il
più possibile di essere aderente al testo ed ho lasciato la stessa costruzione
delle frasi tipiche del siciliano, spero che questa traduzione possa invogliare tanti lettori a cimentarsi nella lettura
della versione originale.
Francesco Zaffuto
Il dramma “Suruzza” è ambientato in Sicilia nel periodo post unitario, dove erano ormai
lontani gli ideali risorgimentali ed avanzava uno strato sociale di avventurieri
senza scrupoli, collusi con ambienti malavitosi e appoggiati da rappresentanti
di istituzioni e da politici conniventi.
Contro quella cornice diabolica e contro gli esponenti corrotti si poteva lottare, e l’invito ad una lotta coraggiosa
fatta da Natoli era esplicito, ed era possibile anche una vittoria. E vale anche per
i nostri giorni. La cosa più crudele però resta la sorte, una sorte maledetta
che a volte distrugge i deboli e gli
innocenti; e Carmela, la giovane sorella
(Suruzza) è la vittima di questa sorte ed il centro di questo dramma.
Nell’altro dramma “L’umbra chi
Luci”, il nodo è il
ritorno dalla prima guerra mondiale. Su quella guerra Luigi Natoli arrivò a scrivere uno dei
suoi romanzi più poderosi “Alla guerra”; e lo scrittore non fu solo un
osservatore esterno della tragedia della
guerra, ne venne colpito profondamente negli affetti con la perdita di un
figlio. In
“L’umbra chi luci” c’è chi torna
orrendamente mutilato, c’è il racconto
delle azioni e dei morti, e ci sono quelli in attesa di partire, e tra questi ultimi c’è chi intende disertare. Il
centro del dramma è l’infedeltà
coniugale della moglie di un reduce cieco di guerra; la donna pur volendo tornare ad essere fedele al
marito e dedicarsi alla sua cura, viene ostacolata dal suo ex amante. In questo
dramma Natoli accentuò al massimo la dicotomia tra giusto ed ingiusto e pose
nell’ingiusto chi non voleva
sacrificarsi alla Patria.
In “Quattro cani surpra un ossu”, Natoli costruisce
un insieme di personaggi tutti tesi ad approfittare di un ricco vecchietto che
vuole testardamente restare arzillo. C’è
chi vuole prosciugare le ricchezze del vecchio dandogli in sposa una giovane
donna e c’è chi vuole approfittare delle sue ricchezze minacciandolo con le
possibili punizioni dell’ inferno.
La commedia dove Natoli esprime al massimo tutta la potenza del siciliano come lingua è “L’Abati Lanza”, dove l’intreccio è quello tipico della commedia degli equivoci; l’eroe questa volta è un eroe negativo, ed è inusuale per il mondo narrativo di Natoli. Il personaggio Lanza, seduttore di nobildonne, suore e villane, è ben chiaro nello spiegare la motivazione del suo comportamento: vuole riscattarsi dalla condizione di miseria e di sottomissione in cui il destino l’ha relegato. La commedia ambientata in una Palermo del 1747 ci presenta uno stuolo di nobili che parlano un siciliano di alto livello, e villani che parlano un siciliano popolare; e il tutto nella cornice di un mondo settecentesco, decadente e pieno di vizi ed ipocrisie. Il finale dell’Abati Lanza è rutilante e degno della migliore vaudeville.
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post inserito il 24/09/20
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