Olivetti alla Galleria Nazionale d’arte moderna di Roma


‘Olivetti: 110 anni di impresa’ 
 alla Galleria Nazionale
d’arte moderna e contemporanea di Roma.
Aperta  fino al 01 Maggio 2018
ingresso gratuito
110 anni che hanno segnato la storia del design, della grafica, dell’innovazione tecnologica e della comunicazione in Italia.
La mostra si compone di due percorsi espositivi.

Il percorso espositivo visuale presenta più di 150 scatti (stampe fotografiche originali, inedite e in maggior parte mai esposte prima) di alcuni dei maestri della fotografia del secolo scorso quali Henri Cartier-BressonGianni Berengo GardinUgo MulasFrancisc Català RocaFulvio Roiter.
Il percorso espositivo progettuale caratterizza la storia di Olivetti e trova espressione nei prodotti iconici - dalla M1, la prima macchina per scrivere, alla Lettera22, alla P101, alla Valentine, solo per citare alcuni degli oltre 20 oggetti in mostra.
   
   A margine di questa mostra recentemente è apparso un interessante articolo di Ivo Mej su Il fatto quotidiano. (ne riportiamo in parte).
Mej inizia con un interrogativo.
Perché un’azienda italiana che era all’avanguardia della
 tecnologia mondiale è quasi scomparsa? ….
In realtà, la filosofia di Adriano Olivetti, figlio del fondatore Camillo, era quella di un imprenditore illuminato come dai suoi tempi non più si manifestano nel mondo occidentale. Le sue stesse fabbriche erano studiate per dare qualcosa al territorio, in termini di lavoro, certo, ma soprattutto di bellezza e di meraviglia. ….
 …La piramide aziendale, ovviamente esistente anche in Olivetti, doveva aiutare l’uomo nel processo creativo, non opprimerlo.
 … Voglio ricordare ancora una volta poi la regola aurea che si rispettava alla Olivetti: nessun manager doveva guadagnare più di dieci volte il salario minimo di un operaio. Oggi che i supermanager arrivano anche ad intascare (spesso immeritatamente) fino a 500 volte la paga di un loro umile dipendente, si capisce che il capitalismo illuminato ha avuto in Adriano Olivetti un unico, splendente sole. Che non è mai più risorto.
 … A Cupertino l’azienda della grigia Ivrea fu la prima a fare tecnologia nella Silicon Valley prima che questa si chiamasse così. Nel 1973 la Olivetti apre il suo primo ufficio a Mountain View (sì, proprio dove ha sede Google) mentre Steve Jobs ancora studia e lavora ai videogiochi della Atari. Nel ’79 la Apple muove i primi passi mentre Olivetti inaugura l’Advanced Technology Center. Tre anni dopo nasce l’M20. L’Apple Macintosh arriva solo nell’84. Quello che è considerato il primo personal computer del mondo, il P101, Olivetti lo aveva prodotto nel 1965.
Perché Olivetti, un’azienda che era arrivata ad avere 50mila dipendenti in 100 paesi del mondo è quasi scomparsa e vive ora solo come pallida costola di Tim (200 dipendenti o giù di lì)? 
….poi …
… L’Olivetti fu costretta a “svendere” alla General Electric la sua Divisione Elettronica, con tutta la rete di assistenza. Un suicidio. Fantapolitica? Chissà.
Intanto oggi Olivetti celebra il suo anniversario solo grazie a un’altra azienda italiana nel frattempo divenuta francese. Andare a vedere la mostra della Gnam inorgoglisce, ma fa veramente incazzare.
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Immagine
uno storico prodotto
la sede centrale

Post inserito il 03/03/2018

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