VERSO L’8 MARZO

La storia che porta alla definizione dell’8 marzo, come data per la festa della donna, è una storia complessa che vale la pena di ricordare perché costellata di lotte e di eventi che si evolvono in tutto il novecento.
A Stoccarda, nel congresso dell’Internazionale socialista,   dal 18 al 24 agosto 1907 vennero discusse tesi sulla questione femminile e sulla rivendicazione del voto alle donne; erano presenti 884 delegati di 25 nazioni - tra i quali Rosa Luxemburg, Clara Zetkin.

Il Congresso votò una risoluzione nella quale si impegnavano i partiti socialisti a «lottare energicamente per l'introduzione del suffragio universale delle donne”. Due giorni dopo, dal 26 al 27 agosto, fu tenuta una Conferenza internazionale delle donne socialiste, alla presenza di 58 delegate di 13 paesi, nella quale si decise la creazione di un Ufficio di informazione delle donne socialiste: Clara Zetkin fu eletta segretaria e la rivista da lei redatta, Die Gleichheit (L'uguaglianza), divenne l'organo dell'Internazionale delle donne socialiste. Il movimento socialista però escludeva ogni possibile alleanza con il movimento delle “femministe borghesi”.
 Negli Stati Uniti,  la socialista Corinne Brown, scrisse, nel febbraio del 1908 sulla rivista The Socialist Woman, che il Congresso non avrebbe avuto «alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione» e dal 3 maggio 1908 la conferenza tenuta ogni domenica dal Partito socialista di Chicago fu chiamata «Woman's Day», il giorno della donna. Si discusse infatti dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e di orario di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto alle donne. Il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali «di riservare l'ultima domenica di febbraio 1909 all'organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile». Fu così che negli Stati Uniti la prima e ufficiale giornata della donna fu celebrata il 23 febbraio 1909.  Verso la fine dell'anno, il 22 novembre, si vide a  New York iniziare un grande sciopero di ventimila camiciaie, che durò fino al 15 febbraio 1910.  Il successivo 27 febbraio, domenica, alla Carnegie Hall, tremila donne celebrarono ancora il Woman's Day.
 Nella seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, tenutasi a Copenaghen  dal 26 al 27 agosto 1910 si chiese di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne.
Mentre negli Stati Uniti, la giornata della donna continuò a tenersi l'ultima domenica di febbraio, in alcuni paesi europei (Germania, Austria, Svizzera, Danimarca) - la giornata della donna si tenne per la prima volta domenica 19 marzo 1911. 

Secondo la testimonianza di Aleksandra Kollontaj, quella data fu scelta perché, in Germania «il 19 marzo 1848 , durante la rivoluzione, il re di Prussia dovette per la prima volta riconoscere la potenza di un popolo armato e cedere davanti alla minaccia di una rivolta proletaria. Tra le molte promesse che fece allora e che in seguito dimenticò, figurava il riconoscimento del diritto di voto alle donne».
  In Francia la manifestazione si tenne il 18 marzo 1911, data in cui cadeva il quarantennale della  Comune di Parigi.  La manifestazione non fu ripetuta tutti gli anni, né celebrata in tutti i paesi.
Le celebrazioni furono interrotte in tutti i paesi belligeranti negli anni seguenti allo scoppio della prima guerra mondiale.
La guerra fece arretrare tutto, anche i diritti delle donne. Ma quando la guerra cominciò a diffondere la sua grande distruzione furono proprio le donne che iniziarono a lottare CONTRO LA GUERRA.
Ed accadde a San Pietroburgo proprio l’8 marzo del 1917: uno sciopero iniziato dalle donne determina la caduta dell’Impero zarista.
Il 14 giugno 1921  la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca, fissò all'8 marzo la «Giornata internazionale dell'operaia».
In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito Comunista d’Italia , che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all'ormai fatidico 8 marzo.
La connotazione fortemente politica della Giornata della donna nelle sue prime incarnazioni, le vicende della seconda guerra mondiale,  ed infine il successivo isolamento politico della Russia e del movimento comunista nel mondo occidentale, contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione. Così, nel secondo dopoguerra , cominciarono a circolare fantasiose versioni, secondo le quali l'8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cotton o Cottons avvenuto nel 1908 a New York, facendo probabilmente confusione con una tragedia realmente verificatasi in quella città il 25 marzo 1911, l'incendio della fabbrica Triangle, nella quale morirono 146 lavoratori (123 donne e 23 uomini, in gran parte giovani immigrate di origine italiana ed ebraica). Altre versioni citavano la violenta repressione poliziesca di una presunta manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York nel 1857, mentre altre ancora riferivano di scioperi o incidenti avvenuti a Chicago, a Boston o a New York.
Nonostante le ricerche effettuate da diverse femministe tra la fine degli anni settanta e gli ottanta  abbiano dimostrato l'erroneità di queste ricostruzioni, le stesse sono ancora diffuse sia tra i mass media che nella propaganda delle organizzazioni sindacali.
 Con la risoluzione 3010 (XXVII) del 18 dicembre 1972 , l'ONU proclamò il 1975  "Anno Internazionale delle Donne". Il 16 dicembre 1977, con la risoluzione 32/142   l'Assemblea generale delle Nazioni Unite propose ad ogni paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all'anno "Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale" ("United Nations Day for Women's Rights and International Peace") e di comunicare la decisione presa al Segretario generale.   Adottando questa risoluzione, l'Assemblea riconobbe il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe l'urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese.
L'8 marzo, che già veniva festeggiato in diversi paesi, fu scelta come la data ufficiale da molte nazioni.
Le notizie storiche qui riportate sono state estratte da
Il prossimo post di Arpa eolica dell’8 Marzo 2017 sarà dedicato
a quell’8 Marzo del 1972 di Roma in piazza di Campo dei fiori
Foto qui inserite. 1 Rosa Luxemburg, 2 Clara Zetkin, 3 Aleksandra Kollontaj
post inserito il 02/03/2017
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