Essere o non essere Caravaggio

“Essere o non essere Caravaggio”,  probabilmente al Caravaggio nell’aldilà importa ben poco;  ma nell’aldiquà  per un quadro diventa determinante, specie per i proprietari del quadro stesso; si tratta di un valore ricchezza che può variare da un milione a più di un centinaio di milioni di euro.
Il quadro che raffigura una versione di  “Giuditta ed Oloferne” è stato ritrovato in una soffitta di una villa di Tolosa, è stato esposto nell’aprile 2016 a Parigi,  
   e sarà esposto ora all’Accademia di Brera a Milano 
    dal 10 novembre 2016 e fino al 5 febbraio 2017
L’attribuzione al Caravaggio è ancora incerta, ma averlo esposto a Brera,  accanto alle opere già attribuite definitivamente a Caravaggio, diventa in qualche modo una sorta di accreditamento.  Accanto a questa tela, saranno esposte opere come   "La cena di Emmaus";  e una copia di "Giuditta e Oloferne" eseguita dal pittore fiammingo Finson, che lavoro' a Napoli con Caravaggio e che si ipotizza abbia potuto vedere  l'originale di questa versione di “Giuditta e Oloferne” prima che scomparisse.

 I proprietari del quadro hanno preteso che nella didascalia della mostra fosse indicato come autore Caravaggio, anche se con un asterisco.  Queste scelte hanno innescato una polemica  che ha portato alle dimissioni  dal Comitato consultivo del museo di Brera dello storico dell’arte Giovanni Agosti.
 Quante volte Caravaggio dipinse “Giuditta ed Oloferne”? Resta un interrogativo.
Vale la pena di ricordare quella conservata alla  Galleria Nazionale d'Arte Antica - Museo Barberini di Roma   Anno: 1598 circa - Olio su tela - Dimensioni: 145 x 195 cm. . Si dice che Caravaggio abbia dipinto il quadro pensando alla storia di Beatrice Cenci, che, insieme alla madre e al fratello, uccisero il padre padrone, dopo averlo addormentato con l'oppio.

Giuditta ed Oloferne è una storia che ha ispirato diversi pittori; di straordinaria drammaticità è la raffigurazione data da Artemisia Gentileschi.
 La vicenda biblica di “Giuditta ed Oloferne”  è anch’essa controversa per le attribuzioni:  si tratta di un testo contenuto nella Bibbia cristiana cattolica, ma non accolto nella Bibbia Ebraica, e la tradizione protestante lo considera apocrifo. La città di Betulia assediata da Oloferne viene liberata grazie a Giuditta.

Link relativi alla notizia


Sulla copia di Finson

Sulla “Giuditta e Oloferne” del Museo Barberini di Roma

Sulla “Giuditta e Oloferne” di Artemisia Gentileschi
https://it.wikipedia.org/wiki/Giuditta_che_decapita_Oloferne_(Artemisia_Gentileschi_Firenze)

post inserito il 09/11/2016


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