Caltanissetta, processione delle Vare: Giovedì della Settimana Santa, dalla sera, per tutta la notte e fino alle prime luci dell’alba. E’ una processione religiosa ed anche una mostra all’aperto di opere d’arte.
Questo post
dedicato alle Vare di Caltanissetta è composto di alcune note Biografiche sugli
scultori Francesco e Vincenzo Biangardi e di un corredo fotografico di 16 foto di
Antonio Caffo dal suo blog http://antoniocaffo.blogspot.it/
Ogni Giovedì Santo a Caltanissetta si
rinnova la processione delle Vare, è uno degli eventi legati alla Settimana Santa
più spettacolari a livello mondiale. I gruppi statuari che vengono portati in
processione sono 16, ogni gruppo è
composto da diverse statue, ed ogni statua è della dimensione naturale umana.
Se si considera che alcuni gruppi superano le 10 statue, ed ogni gruppo è
accompagnato da una banda musicale, dai portatori e dai fedeli di diverse
congregazioni, la processione è imponente.
Quasi tutti i gruppi statuari sono stati realizzati da
Francesco e Vincenzo Biangardi.
Francesco e Vincenzo Biangardi
Francesco Biangardi (padre) nasce
a Napoli il 23 Febbraio del 1832 da Vincenzo, anch' egli scultore, e Carolina
Tugno. Francesco cresce con la famiglia
a Mussomeli, paese in provincia di Caltanissetta, dove impara l'arte nella
bottega del padre. Si reca a Roma per frequentare
l'Accademia di Arte, e diviene noto come artista nel napoletano. Si posa una
vedova che gli darà il primo figlio: Fortunato. Dopo la morte della prima
moglie, sposa Giovanna Allegra che, nel 1861, darà alla luce suo figlio Vincenzo. Nel 1864 si trasferisce a Cittanova, luogo in cui creerà numerose sculture in legno.
Nel 1873 i Biangardi tornano a Mussomeli,
stabiliscono la loro sede nella chiesa dell' Opera Santa (chiusa al culto) e
Vincenzo, già da ragazzo, impara l' arte della scultura, partecipando e
vincendo in diversi concorsi.
Il laboratorio di
Mussomeli dei Biangardi ottiene diverse commesse per la realizzazione di statue
e gruppi statuari in chiese della Sicilia;
le loro sculture hanno origine dalla tradizione
napoletana dei presepi della seconda metà del 1800 e realizzati con materiali
vari (tra l’altro era pregevole la tecnica di trattare i mantelli con stoffe,
gesso e colle, tecnica in grado di conferire una grande morbidezza e
naturalezza nel panneggio).
Nel 1882 arriva l' incarico di costruire a Caltanissetta per i
minatori di Gessolungo la Vara "La
Veronica" e da quell' anno in poi,
una dopo l' altra, costruiranno le loro quindici Vare del Giovedì Santo.
Quando viene
conferita ai Bingardi la commissione di costruire la Vara “La Veronica”, già esisteva in Caltanisseta una Vara del
1853, di scuola napoletana: “la
Translazione al sepolcro”. Questa Vara era ispirata alla Translazione di Polidoro da Caravaggio
(di Napoli) e allo stesso Caravaggio (di Santa Maria in Vallicella,di Roma). I
Biangardi vogliono realizzare le Vare con una certa uniformità stilistica
e terranno presente lo stile
caravaggesco che ispirava la statua del 1853.
Dato il
grande lavoro per la realizzazione delle Vare che fu a loro commissionato da
diverse congregazioni della città di Caltanissetta, decisero di lasciare
Mussomeli e di trasferirsi a Caltanissetta nel 1886. Una tradizione vuole che, quando le
statue escono in processione, passino per Via Re d'Italia, per rendere omaggio
alla loro memoria, poiché i due artisti abitavano in quella via.
Nel 1890, neanche trentenne, muore prematuramente Vincenzo Biangardi (presumibilmente
per mano assassina). Questo giovane scultore lascia tante prove del suo talento
artistico; secondo i critici avrebbe potuto fare una grande carriera artistica,
anche superiore a quella del padre se non fosse morto in giovane età.
L' opera del Giovedì Santo viene così
completata dal Francesco (padre) Biangardi, che si spense a Caltanissetta il 21
Febbraio del 1911.
(note di Francesco Zaffuto ricavate da http://lamiasettimanasanta4g1.blogspot.it/2009/12/blog-post_505.html da http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Biangardi e da altri blog – sull’indirizzo di
wikipedia si può trovare l’elenco delle altre opere dei Biangardi in Mussomeli
e in altre città della Sicilia e del napoletano)
LE VARE
Il Corredo fotografico di tutte le 16
Vare è di Antonio Caffo,
Per altre
foto di dettagli viene riportata la fonte.
Arpa eolica ringrazia Antonio Caffo
per la gentile concessione. Le foto del Caffo ci presentano le Vare allestite
con le luci serali e a volte inquadrano
i passanti coinvolti nell’evento. Le luci in ornamento delle Vare e le luci
della città inquadrate dal Caffo sono suggestive e danno la dimensione dell’evento.
Ma per avere l’esatta dimensione dell’evento bisogna esserci quel giorno
Caltanissetta, la processione porta con sé i suoni di 16 bande musicali, il
vocio di migliaia di persone, e il lamentoso canto dei portatori.
L’ultima cena – la prima
delle Vare –ripropone il Cenacolo di Leonardo- anno di realizzazione: 1885
autori: Francesco e Vincenzo Biangardi
L'Orazione nell'orto - anno di realizzazione: 1884
- autori: Francesco e Vincenzo Biangardi
La Cattura - anno di realizzazione: 1884 autori: Francesco e Vincenzo Biangardi
Il Sinedrio anno
di realizzazione: 1886 autori: Francesco e Vincenzo Biangardi
La Flagellazione anno di realizzazione 1909: questa Vara è stata realizzata
molto tempo dopo la morte di Vincenzo, e viene attribuita agli allievi di
Francesco Biangardi.
Il sangue e la lacerazione delle ferite sono molto evidenti in
quasi tutte le Vare, e ci si può lasciare cogliere da un turbamento drammatico
se si osservano ad una tenera età. Lo
scrittore Ivo Tiberio Ginevra ha descritto quel turbamento in un particolare romanzo giallo “Gli assassini di Cristo”.Qualche nota su http://arpaeolica.blogspot.it/2013/03/gli-assassini-di-cristo.html
E’ tradizione che la processione, ad una certa ora di notte, si interrompa per una sosta, e questo gruppo
statuario, di proprieta della
congregazione degli ortolani, viene portato nella piazza del vecchio mercato
ortofruttifero per festeggiarlo con grandi i fuochi d’artificio.
La processione porta dentro di sé elementi
religiosi ed elementi esclusivamente di festa generando uno strano miscuglio. Tanti
anni fa scrissi una poesia descrittiva dedicata a questa particolare mescolanza
di sacro e profano. (f.z.) La trovate a questo link http://groviglidiparole.blogspot.it/2010/03/giovedi-santo-caltanissetta.html
La Condanna ( Pilato si lava le mani) anno
di realizzazione: 1902 autore: Francesco Biangardi
La
Prima Caduta anno di realizzazione: 1886 autori: Francesco e Vincenzo Biangardi
Il Cireneo anno
di realizzazione: 1886 autori: Francesco e Vincenzo Biangardi
La Veronica anno
di realizzazione: 1883 autori: Francesco e Vincenzo Biangardi
Dopo una
esplosione di grisou accaduta nella miniera di zolfo di Gessolungo, 12 novembre
1881, dove morirono 66 minatori tra qui
ben 19 bambini, i minatori sopravissuti decisero in ricordo di costruire una
nuova Vara, “La Veronica”; fu la prima
vara commissionata ai Biangardi.
La Crocifissione anno di realizzazione: 1888 autori: Francesco e Vincenzo Biangardi
La Deposizione (a' Scinnenza) anno di realizzazione: 1885 autori: Francesco e Vincenzo Biangardi. La Vara, a mio avviso, è la
più bella scultura dei Biangardi e la più spettacolare per l’arditezza dei
movimenti.
La Traslazione anno
di realizzazione 1853 . Questa è l’unica Vara
che non è dei Bingardi.
Questa
bella Vara de “La Traslazione”, è la più antica ed è attribuita alla scuola
napoletana. La paternità di autore di questo gruppo statuario non è certa. I
Biangardi, per eseguire le successive Vare e dare una qualche uniformità a tutti gruppi
statuari, sicuramente tennero presenti
le fogge di questa prima vara. (f.z.)
Il gruppo statuario della Translazione è ispirato al quadro
di Polidoro da Caravaggio (Napoli) e allo stesso Caravaggio (Santa Maria in
Vallicella, Roma).
Questa vara un po’ contrasta con le altre per la sontuosità
reale dell’Urna, è evidente che i Biangardi vollero discostarsi rispetto
alle altre 14 Vare o vollero
accogliere precise indicazioni della committenza. L’angelo che sormonta l’Urna
pare volare con un suo movimento, il Cristo giace nell’urna coperto da un velo
trasparente e aggiuntivo che non fa parte della scultura.
L'Addolorata anno
di realizzazione: 1896/1905 autore: Francesco Biangardi. E’ il padre di
Vincenzo che realizza la statua a pochi anni dalla morte del giovane figlio
scultore; nella drammaticità del volto dell’Addolorata Francesco Biangardi è
riuscito ad imprimere anche il suo dolore
Particolare del volto dell’Addolorata . (foto di Giuseppe
Arena dal sito http://www.lasettimanasantacl.it/ita/catalogovare.php )
Realizzata da Francesco Biangardi nel 1896, questa statua
cambiò dopo un incendio che la distrusse quasi completamente nel 1905. Nella
prima versione l’Addolorata era consolata da un angelo ed era attorniata da
vari simboli che ricordavano la Passione (la sindone, l’asta di Longino etc)
adesso è sola. Questa vara, che esprime
una tristezza straziante, chiude la
processione del Giovedì Santo.
Postato su Arpa eolica in data 29/03/2015
Dev'essere molto molto suggestiva questa sfilata statuaria! Di quelle che dimostrano come la religione può prendere il cuore delle persone con la sua spettacolarità raffinata o popolare che sia.
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