se si viaggia per monumenti si possono vedere cose, se si
viaggia nell’umano si possono vedere altre cose
Immagine
– Fatehpur Sikri – da http://it.wikipedia.org/wiki/File:Anup_Talao_04.jpg
Ma il poeta si fermò a guardare nelle
vicinanze
ho ancora indelebile negli occhi
dopo oltre trent’anni
un villaggio costruito in fretta
con legni ammuffiti e scoloriti cenci
sorto vicino alla città abbandonata
dai bellissimi marmi bianchi
come ricamati nella pietra
a Sikri, in India
dove dolcissime madri
avvolte nei loro saari colorati
tengono in braccio
bambini troppo denutriti
dalle pance gonfie
sui corpicini scheletrici
non posseggono nulla
tantomeno telefonini cellulari
che fanno le foto e chissà quali
altre diavolerie tecnologiche
perché non hanno neanche gli occhi per piangere
mentre il mondo anche di chi ha visto
è davvero insensibile
di fronte a tanto orrore
Guardare i monumenti appaga l'intelletto, guardare le persone può far soffrire il cuore.
RispondiEliminaChi non è cieco può "guardare" e godere fisicamente di quello che osserva.
RispondiEliminaPer "vedere" non sono necessari gli occhi, basta voler vedere; e, come dice Ambra, vedendo accettare di soffrire.
Poesia che, passando dagli occhi, si adagia in fondo al cuore.
Ciao.
Contrasto tra la superbia di tanti monumenti e la povertà delle masse, che si trascina lungo tutta la storia e che insulta la dignità umana, perché, se é giusto che tutti si possa godere del bello, questo può avvenire una volta soddisfatte le basilari esigenze di vita.
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