Vecchiaia



Vecchiaia
è un libro letto e posato chiuso
e tutti i volumi che ti guardano e tacciono dagli scaffali,
è la propria effige
in foto ingiallite
che solamente tu riconosci,
il caffè all’angolo
il giardinetto rionale
della tua memoria
e nei quali nessuno più può entrare,
è la sacralità assurda
di reliquia
di un fiore schiacciato nel dizionario di latino,
la curva di un paesaggio
dietro vetri appannati,
la trascorsa giornata
che riposa nel cielo del crepuscolo,
è il silenzio
del punto alla fine della frase,
gli alberi muti nell’oscurità,
il vibrare
dell’ultimo accordo
di una sinfonia,
il segreto celato
dai nomi incisi
sulle lapidi antiche dei camposanti,
dalle impronte
di orme nella neve,
di un treno nella notte
è la millenaria cattedrale di stalattiti
sprofondata
nel buio della terra.

03 marzo 2013  Maria Luisa Ferrantelli


La pagina di Arpa eolica dedicata a Maria Luisa Ferrantelli



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1 commento:

  1. dopo un crescendo di similitudini la poesia di Maria Luisa arriva a descrivere la vecchiaia come " la millenaria cattedrale di stalattiti
    sprofondata nel buio della terra". E' l'immagine che meglio rappresenta la vecchiaia, il percorso sedimentato dallo scorrimento dell'acqua tra le rocce, un percorso nascosto agli altri eppure prezioso. Una preziosità di esperienza che potrebbe essere colta per migliorare il mondo, che spesso viene ignorata, se non addirittura vissuta come un ingombrante residuo.

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