Yo
soy el peregrino
de
la Isle de Pascua, el caballero
extraño, vengo a golpear las
puertas del silencio …
8 aprile 2013, dopo 40 anni dalla morte è stata
riesumata la salma di Pablo Neruda. A Isla Negra sulla scura scogliera che si
affaccia sul Pacifico incombe ancora un’ombra sulla morte del poeta.
La sua morte, dichiarata per cause naturali, fu così vicina al massacro del popolo cileno e
il sospetto di un assassinio è rimasto nella coscienza della nazione.
La riesumazione è stata ordinata a seguito di un'inchiesta dopo le
accuse dell'autista del poeta, Manuel Araya, secondo il quale Neruda fu ucciso
con un'iniezione letale mentre era ricoverato in una clinica di Santiago. Araya
oggi ha 66 anni ed è "orgoglioso - ricorda all'ANSA - di essere riuscito a
raggiungere la meta che mi ero posto tanti anni fa".
Primo
passo oggi, nella casa-museo di Isla Negra dove riposa Pablo Neruda, delle
indagini per capire le vere cause della morte, 40 anni fa, del poeta cileno. La
sua salma è stata riesumata e i periti cercheranno ora di stabilire se morì per
cause naturali o fu ucciso dagli uomini di Augusto Pinochet.
Pochi
giorni dopo il golpe un commando fece irruzione nella casa a Isla Negra.
L'abitazione fu saccheggiata dai militari, che di fatto la occuparono. Il poeta
rimase solo con la moglie e con Araya. A quel punto, il Messico si fece avanti
per far uscire Neruda dal Cile: "Matilde e Manuel iniziarono quindi a
preparare il trasferimento di Neruda a Santiago per poi andare in esilio",
precisa nella sua denuncia Contreras, ricordando che Neruda venne portato in
un'ambulanza nella clinica Santa Maria della capitale. Il giorno prima di
morire Neruda fu visitato dall'ambasciatore messicano: Araya assicura che
durante quel colloquio le condizioni del poeta erano quasi normali. "La
domenica che morì Neruda chiese a Matilde e Manuel di recarsi a Isla Negra per
raccogliere alcuni oggetti di valore. Rimase in compagnia della sorella Laura,
che aveva problemi alla vista. Nel pomeriggio, telefonò Matilde e Manuel ai
quali chiese però di tornare, perché - afferma Contreras - mentre dormiva erano
entrate delle persone che gli avevano fatto un' iniezione nell'addome". I
due arrivarono poco dopo e trovarono Neruda con la febbre e il viso un po'
gonfio. . Venne chiamato il medico, "il quale disse a Manuel che Neruda
doveva prendere quanto prima una medicina che a Santiago poteva essere
acquistata solo in una farmacia molto distante". L'autista uscì ma pochi
isolati dopo venne bloccato dai militari. Venne rinchiuso all'Estadio Nacional,
dove venivano portati gli oppositori: "fu lì che venne informato della
morte di Neruda. In quel momento - conclude il racconto di Contreras - comprese
le manovre orchestrate per ucciderlo"
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