Dopo 71 anni di provvisorietà l’Inno di
Mameli “Fratelli d’Italia”, o meglio «Il canto degli Italiani», diventa
ufficialmente l’Inno della Repubblica Italiana. Dopo svariati tentativi nelle
precedenti legislature, la
commissione Affari costituzionali di palazzo Madama ha approvato il 15 Novembre 2017, in sede
deliberante, il provvedimento che lo istituzionalizza.
L'Inno di Mameli era stato scelto nel 1946
come inno nazionale provvisorio, ma da allora in poi nessuna legge lo aveva
reso definitivo.
Anche l’attuale legislatura sembrava
destinata allo stesso esito e invece la Commissione Affari costituzionali della
Camera in poche settimane ha approvato in sede deliberante la legge attesa da
anni (di iniziativa di alcuni deputati del Pd), e poi resa definitiva dalla
Commissione Affari costituzionali del Senato.
L’inno di Mameli ha avuto vita difficile in
altre legislature anche per la concorrenza di «Va pensiero» il coro dal Nabucco
di Giuseppe Verdi, che in passato la Lega propose come Inno alternativo, anche
perché non parlava di Roma, come invece fa espressamente «Fratelli d’Italia». E proprio la Lega è stata assente al momento
dell’approvazione della legge alla Camera ed anche al Senato, anche se Roberto
Calderoli assicura che non si è trattato di una scelta politica, ma di una
semplice coincidenza di impegni dei senatori in più Commissioni.
Porre
in concorrenza Verdi/Solera del “Nabucco” con l’inno di Novaro/Mameli era un’operazione
assurda; la bellissima musica del coro
del Nabucco di Verdi è contestualizzata in un’opera ben specifica con un testo
ben correlato al dramma lirico; dramma che suggerisce l’allora sottomissione
dell’Italia allo straniero, ma lo esplicita in un contesto storico diverso e per
un altro popolo. L’inno “Fratelli d’Italia”
invece fa espliciti riferimenti al Risorgimento che portò all’Italia unita, ha
un impianto musicale di marcia tipico degli inni, fu scritto da Mameli
giovanissimo martire del Risorgimento, ed ha già accompagnato per tanti anni la
Repubblica italiana; è una buona e doverosa scelta.
Goffredo Mameli scrisse Il canto
degli Italiani
il 10 settembre 1847, Michele Novaro lo
musicò il 24 novembre dello stesso anno.
Il 12 ottobre 1946, il Consiglio dei
ministri coordinato da Alcide De Gasperi, ne autorizzò “provvisoriamente” l’uso come
inno nazionale della Repubblica Italiana. Da allora in poi nessuna legge lo
aveva reso definitivo.
La dettagliata pagina di
wikipedia sull’inno
Goffredo Mameli – morì ad
appena 22 anni di età, durante l’assedio
di Roma, nell'ultimo atto della breve Repubblica romana del 1849; capitano
nell'esercito di Garibaldi, combatté al suo fianco nella difesa di Villa del
Vascello sul colle del Gianicolo…
La storica esecuzione di Riccardo Muti alla
Scala di Milano - il maestro esegue l'inno di Mameli in onore di Giuseppe Verdi
Tra le immagini - il ritratto del giovane Goffredo Mameli di Gerolamo Induno
post inserito il 16/11/2017
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