NATALE SIGNIFICA PACE - editoriale di Luigi Giurdanella - Da: “I POETI DELL’ARIETE NEWS” n°144 dicembre 2018
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie
sempre più luci, più slogan, più pubblicità ci assillano per indurci a comprare
e comprare... Noi vorremmo ricordare che il Natale non è esclusivamente
consumismo, ma fratellanza e Pace. Due termini che è necessario riproporre,
visto i tempi che corrono, dove c’è un sentimento diffuso di fastidio quando si
parla di accoglienza e solidarietà, complice l’arroganza di certa politica a
dir poco volgare. In questa società che diviene sempre più complessa e
contraddittoria, noi vogliamo ribadire il messaggio millenario del Natale, che
è quello che declamavano gli angeli sulla grotta di Betlemme: “Pace in terra
agli uomini di buona volontà”! Proprio quest’anno, che volge al termine,
ricorre il 70°anniversario della dichiarazione dei diritti dell’Uomo. Si tratta
sicuramente di un’occasione di riflessione sulla validità universale di quanto
proclamato dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 1948, e sulla necessità di
declinare accanto ai diritti, i doveri dell’umanità, quali: il sostegno a
persone in condizione di svantaggio sociale, cooperazione fraterna fra gli
individui e i popoli, il dialogo interreligioso e il rifiuto della guerra.
Doveri urgenti e improrogabili per poter aspirare alla Pace universale. Le
differenze reali in tutto il mondo, oggi non sono tra ebrei e arabi; cristiani
e musulmani; croati e serbi; le differenze reali sono tra coloro che
abbracciano la Pace e coloro che vorrebbero distruggerla; tra coloro che
guardano al futuro e coloro che si aggrappano al passato; tra coloro che
imbracciano le armi e le persone che sono determinate a ripudiarle. Ma non solo
bisogna affrontare i grandi temi come fame, giustizia sociale, rifiuto alle
guerre, ma far fronte anche ai cambiamenti climatici, dovuti quasi sempre
all’incuria e alle speculazioni finanziarie. Solo contribuendo a frenare il
deterioramento del pianeta terra, nostra casa comune, possiamo guardare con speranza
fondata verso il futuro, avere prospettive aperte sul mondo e occhi capaci di
vedere « cose nuove ». E’ un’utopia questa? Forse! Ma il destino degli uomini
resta sempre quello di trovare un luogo dove le più ardue speranze possano
fondarsi e realizzarsi. Il primo di questi luoghi, più semplice e congeniale,
dove cominciare, è partire dalle proprie case, dalle nostre famiglie, dal
vivere quotidiano. Superare i vari egoismi, che sono quelli che rendono
impervio il cammino per la pace, mettersi nei panni dell’altro, è la chiave per
comprendere e rimediare a quelle ingiustizie che si perpetrano nel mondo. Solo
così si può parlare di una pace vera. Non solamente la pace nel nostro tempo,
ma la pace in tutti i tempi: un tipo di pace che rende la vita sulla terra
degna di essere vissuta. I più grossi problemi vengono creati dall'uomo, perciò
possono essere risolti dall'uomo. La pace consiste nell’affrontare in modo
creativo i conflitti e risolverli, perché essa è chiaramente l’unica vera linea
del progresso umano. La pace esige il lavoro più eroico e il sacrificio più
difficile, richiede maggiore eroismo della guerra: esige una maggiore fedeltà
alla verità e una purezza molto più grande della propria coscienza. Diceva uno
dei più grandi presidenti della nostra repubblica, Sandro Pertini: “Se i popoli
della terra, coralmente, potessero esprimersi, al di sopra di ogni differenza
ideologica, politica, di ogni razza, al di sopra di ogni credo, e di ogni
differenza di credo religioso, tutti i popoli della terra si pronuncerebbero
per la pace contro la guerra.” E uno dei più belli slogan sessantottini diceva:
“mettete dei fiori nei vostri cannoni”.
Noi, Poeti
dell’Ariete, quante volte nei nostri incontri abbiamo parlato di Pace e di
fratellanza! Ultimo il tema per l’incontro di dicembre: “Fratello sole sorella
luna”: denuncia e provocazione nei confronti di una politica becera che fa
guerra ai diversi, agli immigrati, ai più deboli: non scorre sangue è vero ma
viene calpestato l’essere umano. La grandiosità della poesia è quella di farci
godere della bellezza di tutte le cose del mondo. La poesia, pertanto, serve a
farci apprezzare il valore della Pace e della fratellanza.
Sperando
che il canto: “Pace in terra …” che gli Angeli intonavano già 2000 anni fa,
sulla capanna di Betlemme, diventi realtà, Auguro a tutti voi Buon Natale e
Felice Anno Nuovo.
Immagine Gerrit van Honthorst, "Adorazione del Bambino" - due angeli
si soffermano a mirare la nuova luce del mondo ... (1619-1620 circa; olio su tela, 95,5 x 131 cm; Firenze,
Galleria degli Uffizi)
post del
15/12/2018
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