BUON 
NATALE
A TUTTI
IN OGNI CASO
Questo sonetto
pare riferirsi al Natale
senza festa del 2020,
ma trattasi del
Natale del 1836,
e conclude il Poemetto di Gioachino Belli
Er còllera mòribbus
(tutti i 34 sonetti sono stati inseriti su Arpa eolica con link che permettono
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Er còllera mòribbus  
34° (quest’anno Natale senza festa … n.d.r.)
     Ma
ttutt’a ttempi nostri! E ccaristía,                Ma tutto ai tempi nostri! E
carestia, 
e llibbertà (1), e ddiluvi, e ppeste, e gguerra,        e libertà, e diluvi, e peste, e guerra,
e la Spaggna, e la Francia, e ll’Inghirterra...(2)     e la Spagna, e la Francia e l’Inghilterrra…
Tutt’a li tempi nostri, Aghita mia.                          Tutto ai tempi
nostri, Agata mia.
              
   Adesso ha da vení sto serra-serra (3)               Adesso ha  da venire questo serra-serra
de porcaccia infamaccia ammalatia,          
        di porcaccia infamaccia
malattia,   
pe sturbà Rreggno (4)  e pportaccese via           per turbare  il Regno 
e portarcisi via
quer povero Scetrulo de la Scerra. (5)                quel povero Cetrulo della Cerra.
              
   Puro pe Ppurcinella meno male(6):               Pure per Pulcinella poco male: 
chi sta ppeggio de tutti è Ggesucristo              chi sta peggio di tutti è
Gesùcristo
c’ha pperzo la novena de Natale.                      che ha perso la novena di
Natale.
              
 Hai tempo a ffà ppresepî e accenne artari:     Hai tempo a fare presepi e accendere altari:
questo è er primo Natale che ss’è vvisto          questo è il primo Natale  che si è visto
senza manco un boccon de piferari. (7) (8)      senza manco un boccon di
pifferai.      
24 dicembre 1836
1 Libertà, vista come calamità perché portatrice di rivoluzioni.
2 Le nazioni stranire tutte in subbuglio come calamità.
3 Serra-serra, gran confusione.
4 Sta come Regno di Napoli.
5 Cetrulo della Cerra, sta per Pulcinella, la cui nascita si fa risalire ad Acerra indicativamente nel 1500; a già dal 1300 veniva usata localmente la parola Pulicinella per indicare “cialtrone”. http://www.comune.acerra.na.it/stampa.php?id=54&n=
6 Portarsi via l’allegria, rappresentata da  Pulcinella, poco male; ora la malattia si
porta via anche il Natale.
7 Zampognari e pifferai che venivano dalle campagne per suonare per le strade nel periodo di Natale non potranno quell’anno accedere alla città.
8) Durante l'estate del 1836 il contagio arrivò a Roma. La prima ondata epidemica di colera terminò verso la fine del 1837 con gli ultimi casi a Catania, Palermo e in qualche paese calabrese. Aveva risparmiato solo l’Isola d’Elba e la Sardegna mentre le città colpite riuscirono ad abbattere l'epidemia in 70-100 giorni.
Traduzione e note a cura di Maria Luisa Ferrantelli e Francesco Zaffuto
Immagine da internet: presepe napoletano
post inserito il 13/12/20

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