SUGLI INCONTRI DI POESIA

IL 19 Ottobre sono ripresi gli incontri a tema dei Poeti dell’Ariete.
Sul tema “il piacere dell’ombra” , si sono ascoltati tra loro più di trenta poeti.  
Il prossimo incontro è previsto per il 16 novembre 2016  alle 17,30 con il tema
“castagne & crisantemi” sempre al  GRAN CAFFE’ AL FORO RINNOVATO, Foro Buonaparte, 67 – Milano - MM1 Cairoli
Non è facile il miracolo dell’ascolto di questi tempi.
Inseriamo qui l’editoriale di Luigi Giurdanella

da I POETI DELL’ARIETE NEWS n° 124 ottobre 2016 (la rivista dei Poeti dell’Ariete, che raccoglie tutte le poesie di ogni incontro).
Ci siamo: riprendono i nostri incontri di poesia! Sono tanti anni ormai che celebriamo, dopo la pausa estiva, il rito di ripresa della lettura libera di poesia, e il rientro dovrebbe essere assodato, eppure ogni volta siamo emozionati come scolaretti al primo giorno di scuola. Il piacere della ripresa si mescola con la gioia di ritrovarci e ci sentiamo frastornati dall’emozione. Per superare, esorcizzare, gestire, questo stato emotivo, voglio provare, ancora una volta, a parlare di questi nostri incontri, così frequentati ed amati, per capirne qualcosa di più.
La prima constatazione è che, per chi scrive o vuole cimentarsi a scrivere poesie, vengono meno luoghi di incontro, confronto, discussione, scambio d’idee. Le nostre manifestazioni di “Lettura libera di poesia” cercano di venire incontro a queste deficienze sopperendo, per quel che si riesce a fare, a queste mancanze endemiche. Infatti, nei nostri incontri, tutti coloro che amano la poesia, trovano accoglienza ed ascolto, grazie ad un pubblico allargato, appassionato ed attento. Il fatto che sia allargato e considerato di massa, al contrario di tanti addetti ai lavori che storcono il naso sulle “masse”, per noi è un motivo di giusto orgoglio e ci sprona ancora di più a liberare la poesia dal ghetto elitario e retrogrado che non tiene conto di un mondo poetico che si è allargato; cercando di restituirgli quel ruolo centrale che gli spetta nella società umana, antidoto alla barbarie dilagante e condizione per poter vivere insieme in un mondo migliore. Siamo anche tacciati di essere un pubblico composto essenzialmente da poeti, io direi che è un motivo in più per sentirsi a proprio agio. L’esperienza ci insegna che ascoltando la poesia degli altri viene la voglia di confrontarsi, evolversi e quindi si è attenti e predisposti all’ascolto. Nello stesso tempo si è impazienti di fare ascoltare le proprie composizioni agli altri, mettendo a frutto questa esperienza esistenziale e letteraria, in un reciproco scambio di informazioni, nella reciproca libertà creativa. Bisogna, comunque, prendere atto che l’estensione del pubblico della poesia coincide con i suoi autori: una comunità in cui i lettori sono anche ascoltatori; dove c’è una creatività diffusa che fa sì che la poesia è fatta da ognuno e contemporaneamente da tutti. Altra osservazione, pervasa da critica velata, che ci viene rivolta è che se tutti scrivono poesie diventa un circuito chiuso senza coinvolgimento di un pubblico altro. La questione non è se esiste un pubblico per la poesia, o se esiste solo un pubblico di poeti che ascoltano altri poeti, no, la domanda è sempre quella annosa che si ripresenta puntualmente: ma cos’è questa poesia in fin dei conti? Come è possibile che ancora oggi ci sino persone con carta e penna (o con uno dei tanti strumenti tecnologici), pronti a fissare un pensiero, un sentimento, un’emozione, insomma, a scrivere una poesia, e sentono il bisogno di rendere partecipi altri? Riguardo il discorso sulla poesia, è lungo e complicato e non sarebbe mai esaustivo. Faccio solo alcune considerazioni, le più evidenti: oggi più che a una svolta siamo a una spostamento di situazione. C’è un disagio attuale nei confronti di certa poesia cosiddetta moderna, destinato ad aumentare che a decrescere, dovuto a tutta una serie di testi poco credibili, incomprensibili se non addirittura scioccanti. Ci sono poi poesie che si nutrono del quotidiano e del privato, con una immedesimazione e una passione che hanno qualcosa di inedito e di disarmante, nate come reazione a quel disagio e che rappresentano la maggior parte di quelle lette nei nostri incontri. Ci tengo però a precisare che qualsiasi tipo di poesia da noi è ben accetta, consapevoli che liberando la poesia da discriminazioni, correnti, conventicole e sovrastrutture ne permette l’indistruttibilità. Quale sia l’immagine o l’idea che abbiano gli autori partecipanti, di se stessi in quanto poeti e della poesia in generale, scrivere poesie dovrebbe essere una straordinaria avventura esistenziale. E riguardo lo stato generale della poesia, oggi possiamo dire che scrivere e leggere versi continua ad essere possibile, grazie a “Incontri” come i nostri.
Avevo esordito dicendo di voler capire qualcosa in più di questi nostri incontri, ma forse non c’è niente da capire, la verità è che questi incontri di “Lettura libera di poesia”, più che capirli bisogna viverli e amarli! E allora a tutti buon inizio: “ Chi ben comincia è alla metà dell’opera” recita un antico proverbio … Con l’augurio che sia un bellissimo e proficuo anno di poesia!
Luigi Giurdanella (la sua pagina facebook)
La pagina di Arpa eolica dedicata Luigi Giurdanella http://arpaeolica.blogspot.it/2013/03/giurdanella-luigi.html
post inserito il 26/10/2016
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