TRE SONETTI



Maurizio Vitta
  
Tre sonetti

I
                                           Nostalgie di furori, daccensioni
che fanno delle idee una carne calda,
stillando sangue, parole, convinzioni
infitte dentro un mondo che si sfalda.

Dovè il tempo dei fatti e delle azioni
sbandierate in unanima spavalda,
rossa di canti e di rivoluzioni
che un sole immoto a oriente surriscalda?

Non cè più verità tagliata a mezzo
da perentorie lame di pensieri
diritto di opporsi con disprezzo

ad avversari pavidi e insinceri.
Non cè più verità: pezzo per pezzo
sè spenta coi propositi più fieri.


                                           II
Che parole, che immagini o figure,
che turbinio di cosmi arabescati,
quali contorti fili di scritture
trapassano gli spazi interminati!

La vita si rapprende nelle oscure
cavità del linguaggio, nei cifrati
disegni che dissolvono le dure
formule di pensieri innominati.

Sintrecciano fluenti ragnatele
di ragioni, teoremi, intendimenti:
un incorrotto velo, un infedele

schermo tra il mondo e i vacui sentimenti
sinnalza come inesplicata stele
sullattonita fuga degli eventi.


III
Mio corpo, guscio fragile e indifeso,
fiamma paziente, tenera energia,
liquido labirinto, blocco teso,
spira di sentimenti e fantasia,

urto perenne di universi, offeso
dal crudo tempo, lucida alchimia,
dove il mondo s'incunea rappreso
in un mosaico d'ansie e di magia.

Scuote la forza astratta delle cose
questo incerto groviglio d'esistenza
che s'arruffa alle raffiche furiose

e si piega con nobile movenza,
pronto a involarsi sopra le insidiose
vertigini del tempo e dell'assenza.


Immagine fuori testo - Vasilij Kandinskij, Improvvisazione di forme fredde - 1914 - olio su tela
Mosca, Pinacoteca Statale Tret'jako


Per tutti i post recenti di Arpa eolica vai all’Home page