La serata
“LA VITA L’E’ ONA CANZON –
OMAGGIO A “I GUFI”
Si terrà
venerdì 5 aprile 2013,
alle ore 19,45 c/o CGIL – Piazza Segesta 4, a Milano
con ingresso da Via Albertinelli 14 (discesa passo carraio) a
Milano.
Sarà una bella e simpatica serata con il recital/concerto di ROBERTO BRIVIO cheeseguirà, in un vero e proprio
percorso storico, alcune tra le
più belle canzonitradizionali/popolari del repertorio dei mitici “I GUFI”
ROBERTO BRIVIO (1938) – Attore. Dal dilpoma all’Accademia dei
Filodrammatici (1959) ad oggi sono passati 53 anni
durante i quali ha avviato sette teatri (Del Corso, refettorio, Briviotenda,
Cristallo, Ariberto, La Scala della Vita, Villa Clerici), scritto e
pubblicato dieci libri (I canti goliardici con o senza musica,, Canzoni
sporche all’Osteria; Meglio bastardi che mai dal diario di un cana; Cabaret di
merda; Malalcoolia storie di bianchi rossi e spiritosi; Il romanzo della Vedova
Allegra, El liber di parolasc milanes; Non truffateci se potete e El gran liber
di parolasc); formato “I GUFI”, un quartetto cabarettistico nato quando il cabaret non si sapeva cosa
fosse. Fonfatori, checché ne dicano i giornali, sono stati quattro, due gli
affondatori (Brivio sostiene di non farne parte). Tredici
gli LP incisi con “I GUFI”. Cinque da solo, Due prodotti. Totale: venti.
Ha interpretato una cinquantina di
lavori scritti da lui o di altri autori. Lavorato con pochi registi autorevoli.
La maggior parte delle regie: sue. Docente per una decina d’anni nei corsi di
formazione professionale del Fondo Sociale Europeo e Regione Lombardia, ha preparato con
successo 120 allievi non solo in recitazione ma anche in macchinismo teatrale,
comunicazione, montaggio Avid, Canto Cabaret, Costumistica ecc. Regista di
tutto: prosa, operette, opere, classici, musical, poesie, cabaret letterari e,
da ultimo gastronomie.
TV: autore ed interprete. Radio: autore,
interprete e regista. Stile? Roberto Brivio. Non lavorare sul
corpo ma sulla parola e sul movimento. Sposato con Grazia Maria Raimondi, grande patner sulla scena, tre figli fantastici. Fabrizio, Matteo e Federika. Tre nipoti favolosi : Andrea, Angelica, (Federika) Maria Vittoria (Matteo). Un genero (Massimiliano) ed una nuora (Elena), il meglio. Una
sorella (Maria) annunciatrice TV (in RAI). Un cognato (G.Franco), “utilisè”. E poi ci
sarebbero i consuoceri (quattro), i cugini (?), i parenti (?), gli amici (due
di base + tanti aggiunti), i conoscenti, gli ammiratori, i denigratori, i
nemici (quelli che dicono di stimarlo), i datori di lavoro, i lavoratori assunti
– si fa per dire - i collaboratori e, infine, i debitori ed i
creditori: una lunga schiera che tende ad aumentare con gli anni e
l’esperienza.
Progettista a vuoto (circa 800 progetti
non accettati). Cantante. Da solo e con altri. Senz’altro mancherà qualche
cosa. C’è Internet: Wikipedia, Briviopedia, Youtube e fra pocowww.robertobrivio.it o.com o.eu.
Futuro? Dopo I Parolasc, le Confessioni
e le Prediche ……. (dal libro “El gran liber di parolasc”
di Roberto Brivio ed. Premiata Libreria Milanese 2012)
I GUFI
Gruppo musical-cabarettistico nato a
Milano nei primi anni '60. Era composto da: Nanni Svampa, detto il cantastorie, è il cantore della Milano dialettale. Lino Patruno, ilcantamusico, un jazzista di vaglia, tuttora attivo sui principali
palcoscenici. Gianni Magni, l’unico
prematuramente scomparso nel 1992, è detto il cantamimo: di famiglia
circense, è un mimo capace di posture grottesche e di cantare con voce quasi
bianca. Roberto Brivio, appassionato
d’operetta è l’autore dei testi più originali del gruppo, che gli valgono il
soprannome di cantamacabro. Il gruppo riuscì
quasi subito a creare una forma di spettacolo, di impronta teatrale, ma
originale per l'epoca, nel solco della tradizione dialettale milanese. Questo
grazie anche all'ambiente culturale milanese del tempo, vivo e
stimolante: negli stessi anni si muovono su quella scena altri artisti che
affondano nella cultura popolare la loro stessa ragion d'essere: Dario Fo ed Enzo Jannacci, presto affiancati da Giorgio Gaber tanto per citare i più famosi. Il loro
luogo d'elezione è il Derby, luogo di ritrovo dei maggiori
comici e artisti del capoluogo lombardo, tra i quali si ricordano Walter Valdi e Franco Visentin. Con l'andar del
tempo e l'accrescersi della sua fama, il quartetto inizia a girare prima la
Lombardia, poi l'Italia, portando una ventata di comicità surreale ed
anticonvenzionale in un'Italia che cominciava ad interrogarsi su se stessa,
prestando orecchio agli stimoli provenienti dall'estero. In Francia ci sono Brassens, Brel, Vian, oltremanica è partita la swingin' London e, di là dall'oceano ci sono Bod Dylan, Joan Baez e gli altri figli della contestazione
studentesca. DeI Gufi fu apprezzata la loro abilità musicale
ma soprattutto mimica e scenica (si presentavano in calzamaglia nera, bombetta
in testa, chitarra sulla destra). Nel loro repertorio c'erano brani
popolari, a volte surreali ma anche assai corrosivi che avevano come bersaglio
la classe politica dell'epoca, il clero, la piccola borghesia. Il loro primo
spettacolo I Gufi cantano due
secoli di Resistenza fu messo in scena nel 1963 e la loro
attività proseguì fino al 1971, quando uscì La Balilla. Il gruppo poi si
sciolse ed ognuno dei componenti proseguì la propria carriera artistica, anche
se con diversi risultati. Il repertorio completo del gruppo, arricchito di
alcune nuove canzoni scritte da Nanni Svampa, è stato riproposto nel 1981, e
successivamente nel 1997.