LA POESIA DEL TRAMONTO


Editoriale di Luigi Giurdanella
Da: I POETI DELL’ARIETE NEWS n° 141 Giugno 2018
Dicono che il primo verso poetico fu quel mugugno di stupore emesso dall’uomo primitivo davanti a un tramonto.
Sul tramonto e la sua spettacolarità si sono spesi fiumi d’inchiostro: “...sembra che il cielo si incendi, fiammeggiando di arancione, cremisi e oro, sfumando a poco a poco in un color prugna violaceo, prima di tingersi del nero della notte più nera che si possa immaginare, così nero che le stelle non paiono bianche, ma d’argento splendente.” … “La rappresentazione del tramonto, ossia quella specie di miracolosa irrealtà che il morire del giorno sa creare, la sua immensa bellezza è lì per tutti: se il tramonto lo osservi con sensibilità, lo puoi condividere con tutti gli esseri umani e ce lo possiamo portare con noi per colorare i giorni più grigi.” … “Nell’ora del tramonto il poeta pensieroso guarda verso l’orizzonte, dove ormai si spengono i raggi del sole, per non farsi sfuggire almeno l’ultimo obliquo ardore.” Millenni dopo quel mugugno dell’uomo primitivo, moltissimi poeti hanno tratto ispirazione al calare del giorno a incominciare da Padre Dante con i mirabili versi: “Era già l’ora che volge il desio/ ai naviganti e ’intenerisce il core/ lo dì c’han detto ai dolci amici addio;” (Purgatorio VIII 1-3). Qui sul tema del tramonto si innesta la nostalgia, facendoci così sentire la pungente tristezza che ci invade al morire del giorno. Con l’immagine del sole che scende giù nel cielo, c’è quella del giorno che muore: pertanto il poeta ci parla dell’uomo inquieto ed effimero che quando giunge il tramonto non può che rimanere in silenzio e attonito. Il tramonto, metaforicamente parlando, è considerato la fase finale della vita. Facendo salti di secoli, altro grande poeta, Salvatore Quasimodo (Modica 1901—Napoli 1968, Premio Nobel per la letteratura nel 1959), scrive i versi più belli che siano mai stati stilati sulla fine di un giorno e … della vita: “Ognuno sta solo sul cuor della terra/ trafitto da un raggio di sole:/ ed è subito sera.”. Qui il poeta sottolinea la condizione di solitudine esistenziale dell’uomo, il raggio di sole che rappresenta la vita, la speranza, l’illusione della felicità è quello del tramonto: l’uomo vede scorrere inesorabilmente la sua vita in modo molto veloce. Molto più semplice, pur nel suo ermetismo, è la poesia “Tramonto” di Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto 1888—Milano 1970): “Il carnato del cielo/ sveglia oasi/ al nomade d’amore”. La poesia di Ungaretti sintetizza lo spettacolo colorato della natura, che fa scaturire all’innamorato delle forti emozioni: il tramonto, così, diventa oasi, luogo meraviglioso di salvezza. Adesso che arriva l’estate, tempo di vacanze, di viaggi, di spostamenti, possiamo ammirare altri tramonti, magari da posti esotici, da posizioni spettacolari, che non sono quelli che vediamo ormai distrattamente da casa nostra. Vi auguro che possiate ammirarne uno di quelli che secondo la dichiarazione della rivista “National Geographic” sono i più belli del mondo, come quello tra le piramidi di Giza in Egitto, che mette al primo posto, ma non sono da meno quelli di Pointe Aux Piments nelle isole Maurutius o quello di Sedona in Arizona, conosciuta anche come la Red Rock Country. Chissà, magari una volta rientrati a casa, apprezzeremo ancora una volta quello che avevamo guardato distrattamente prima di partire. A quelli che non partono voglio ricordare che il tramonto è bello anche in città, quando la sua luce taglia i profili dei palazzi, leggera, e si riflette nei vetri delle finestre alte dei grattacieli, e questo perché i tramonti sono tutti belli, non ce n’è uno, dico uno, che sia identico a un altro. Chiudo con alcuni versi del poeta Jorge Luis Borges (Buenos Aires 1899 - Ginevra 1986), divenuto cieco, ma il tramonto ce l’ha nel cuore: “ È sempre emozionante il tramonto,/indigente o sgargiante che sia,/ ma ancora più emoziona/ quel bagliore finale e disperato/ che arrugginisce la pianura/ quando l’estremo sole s’inabissa.” Auguro a tutti buone vacanze e tramonti meravigliosi, dovunque andiate, ovunque voi siate.
Luigi Giurdanella  - la sua pagina su Arpa eolica   http://arpaeolica.blogspot.it/2013/03/giurdanella-luigi.html

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Immagine:  “Tramonto in via meda” 1971 (olio su tela) - Opera di Luigi Giurdanella (collezione privata)



Post inserito il 26/06/2018
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