Er tribbunal de Rota e Le mance

Due sonetti di G. Belli -

Er tribbunal de Rota

Liticà a Rroma io?! Fussi ammattito.
A mmé la Sagra Rota nun me frega.
Me se maggnino puro  la bbottega,
io nun fo ccausa un cazzo:  ecco finito.

Sai quanto stai ppiú mmejjo a bbon partito
davanti a un tribbunale che tte lega?
Ché ssi ar meno ggiustizzia te se nega,
te tiengheno un parlà cc’abbi capito.

Ma in Rota! in primi parleno latino,
poi ’ggni tanto te stampeno un degreto,
che un giorno disce pane e un antro vino.
Quanno infine sei spinto ar priscipizzio,
c’è cquer porco puttano de segreto,
che nnun zai manco chi tte fa er zervizzio.

Gioachino Belli 19 novembre 1834

(Nota di traduzione : Litigare a Roma io?! Fossi matto. – A me la Sacra Rota non mi frega – Mi si mangino pure la bottega – io non faccio causa per niente: ecco finito. – Sai quanto  stai meglio e a buon partito – con la giustizia del tribunale che ti lega? – Che almeno se ti negano la giustizia – tenessero un parlare comprensibile. – Ma in Rota! parlano in latino - poi ogni tanto stampano un decreto – che un giorno dice pane e un altro vino. – Quando alla fine sei spinto nel precipizio - c’è quel porco di segreto – e non sai neanche chi ti fa il servizio.)

Le mance

Nò ccento vorte, e mmille vorte nò:
er Papa cuesta cqui nu la pò ffà.
C’è bbona lègge pe ffàllo abbozzà:
e mmagara viè Iddio, manco lo pò.

Levà er Papa le mance che cce sò
da sí cc’antichità è antichità?!
Si ppuro  la vedessi cuesta cqua,
tanto c’incoccería, guardeme un po’!

Lègge più ssagrosanta e indove c’è
de cuelle mance pe cchi sta a sserví
in Rota, in Zegnatura e in nel’A. C.?
Levà le mance in tassa? eh nu lo dí,
nu lo dí, ddecan Giachemo; perché,
si ddura Roma, ha dda durà ccusí.

Gioachino Belli Roma, 3 dicembre 1832 

 (Nota di traduzione : No cento volte e mille volte no: - il Papa questa non la può fare. -Ci sono tutte le ragioni per farlo rinunciare: - e magari non lo può fare neanche Dio. – Levare il Papa le mance che ci sono – da che è mondo è mondo?! – Se pure questo accadesse – tanto ci andrei a sbattere, guarda un po’! – Dove c’è legge più sacrosanta – di quelle mance per chi sta a servire – nella Rota, nella Segnatura e nell’ A.C.  (le tre principali Curie di Roma all’epoca del Belli – A. C. sta come abbreviazione di Auditor Camerae presidente del tribunale civile e criminale e qui il Belli lo usa in forma abbreviata popolare per indicare tutto il tribunale )
Levare le mance che sono una tassa?  non lo dire –  (All’epoca del Belli le mance non erano solo un fatto di corruttela, c’erano addirittura quelle  istituzionalizzate come se fossero una tassa. )
non lo dire decano Ghiachemo perché  -  (il decano era il Capo dei servitori e qui il Belli indica un nome come se parlasse con una persona fisica a cui rivolge la parola)
 – se dura Roma deve durare così.

altre poesie del Belli inserite su Arpa eolica al link monumento sotterraneo

Qualche nota su il Belli di ieri e la Roma di Oggi

I Tribunali vaticani al tempo del Belli, circa 180 anni fa, amministravano la giustizia in tutto lo Stato vaticano del centro Italia; in quei tempi il  Belli scriveva i suoi sonetti di notte e di nascosto, come per fare memoria a se stesso e neanche li pubblicava per paura di condanne e persecuzioni.  Oggi la Sacra Rota la maggior parte della sua  attività giuridica la dedica a cause di nullità matrimoniale, le sue sentenze vengono poi accolte dallo Stato Italiano con una procedura detta di deliberazione.
 Della  Sacra Rota,  e delle sue sentenze di annullamento di matrimoni, si è occupata la Corte di Cassazione dello Stato italiano (luglio 2014) ed  ha fatto rilevare le contraddizioni  esistenti in materia di annullamenti matrimoniali dopo un rapporto di convivenza matrimoniale di oltre tre anni. L’annullamento nei fatti vanifica i diritti del coniuge più debole, diritti che vengono meglio tutelati dalla normativa del divorzio vigente nello Stato italiano.
 Recentemente Papa Bergoglio ha interessato il Sinodo dei vescovi per norme meno restrittive nei confronti dei divorziati (condizione di molti cattolici che hanno ottenuto solo il divorzio in sede di giustizia civile dello Stato Italiano), il Sinodo non si è pronunciato con le maggioranze previste e in pratica la discussione è stata rinviata ad un successivo Sinodo nel 2015.
E’ di pochi giorni fa il nuovo intervento pubblico di Papa Francesco sulla giustizia della Sacra rota e sulla corruzione
«La Sacra rota snellisca le procedure per processi più veloci e faccia giustizia gratuitamente»
" io ho dovuto congedare dal Tribunale una persona, tempo fa, che diceva: '10.000 dollari e ti faccio i due procedimenti, il civile e l'ecclesiastico'. Per favore questo no"
La battaglia di Bergoglio ammirevole sul piano dell’etica cattolica,  da alcuni viene interpretata come una stoccata alle posizioni sinodali troppo conservatrici e da altri come un tentativo di ridare credibilità alla giustizia vaticana.  In ogni caso, l’intera materia degli annullamenti della Sacra Rota merita un completamento sul piano del diritto, come ha fatto notare la Cassazione, e su questo punto va registrato il notevole ritardo del Parlamento.
 Chissà quanti e quali sonetti avrebbe prodotto il Belli nelle circostanze di oggi.
(07/11/2014 – Maria Luisa Ferrantelli e Francesco Zaffuto )

Immagine – antica incisione di Castel S. Angelo di Giovan Battista Piranesi – che ai tempi del potere temporale della Chiesa fu usato come carcere giudiziario


Altre poesie del Belli inserite su Arpa eolica al link monumento sotterraneo



Per tutti i post recenti di Arpa eolica vai all’Home page

Nessun commento:

Posta un commento

Post aperto a dibattito, si possono inserire commenti immediatamente ed automaticamente – i curatori di arpa eolica si riservano di cancellare rettifiche e commenti che possano contenere offese a terzi o appelli alla violenza. Grazie per i commenti che andate ad inserire.