4 ed 11 Novembre 1918, la conta dei morti ...

Se fin d'allora al posto di celebrare vittorie si fosse, in tutta l'Europa, celebrato un giorno della Pace e del Perdono forse si sarebbe scongiurata la seconda guerra mondiale.
L’11 Novembre 1918 alle ore 11:00 finiva su tutti i fronti la prima guerra mondiale.
In questo post: la conta dei morti ... la poesia di Ungaretti "Veglia" ... e i link di Arpa eolica sulla quell'Europa di cento anni fa...
Nei quattro anni e tre mesi di ostilità persero la vita circa 2 milioni di soldati tedeschi insieme a 1.110.000 austro-ungarici, 770.000 turchi e 87.500 bulgari; gli Alleati ebbero all'incirca 2 milioni di morti tra i soldati russi, 1.400.000 francesi, 1.115.000 dell'Impero britannico, 650.000 italiani, 370.000 serbi, 250.000 rumeni e 116.000 statunitensi. 

 Considerando tutte le nazioni del mondo, si stima che durante il conflitto persero la vita poco meno di 9.722.000 di soldati con oltre 21 milioni di feriti, molti dei quali rimasero più o meno gravemente segnati o menomati a vita. Migliaia di soldati soffrirono di una inedita tipologia di lesioni, studiata per la prima volta proprio nel primo dopoguerra, consistente in una serie di traumatizzazioni psicologiche che potevano portare a un completo collasso nervoso o mentale: designata come "trauma da bombardamento" o "nevrosi di guerra", costituì la prima teorizzazione del disturbo post traumatico da stress.  
I civili non furono risparmiati: circa 950.000 morirono a causa delle operazioni militari e circa 5.893.000 persone perirono per cause collaterali, in particolare carestie e carenze di generi alimentari (condizioni sofferte in particolare dagli Imperi centrali, sottoposti al blocco navale alleato), malattie ed epidemie (particolarmente grave fu quella della cosiddetta "influenza spagnola", che mieté milioni di vittime in tutto il mondo) e inoltre per le persecuzioni razziali scatenatesi durante il conflitto
Fonte Wikipedia

I questa poesia Ungaretti  ci porta in una di quelle notti di guerra.

 VEGLIA

Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita

Giuseppe Ungaretti  -  Cima Quattro il 23 dicembre 1915


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Gorizia ... un canto contro la guerra


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L’ Europa circa cento anni fa


Post inserito il 04/11/2018
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