Tra il 30 e il 31 gennaio
del 1968 venne lanciata in Vietnam quella che venne chiamata l’Offensiva del
Tet.
Gli attacchi dei Viet Cong colpirono
tutte le maggiori città del Vietnam del Sud e raggiunsero inizialmente
notevoli successi cogliendo impreparate le forze americane e sudvietnamite.
Dopo violenti scontri e pesanti perdite per entrambe le parti, le forze
americane e sudvietnamite ripresero il controllo della situazione,
riconquistando le posizioni inizialmente perdute.
L'offensiva
del Tet fu un momento decisivo della guerra del Vietnam; nonostante il mancato
successo militare, costituì una grande vittoria morale e propagandistica per i
Viet Cong e il Vietnam del Nord e provocò una grave crisi politica e
psicologica negli USA. Entro poche
settimane il presidente Lyndon Johnson, artefice dell’escalation militare degli
anni precedenti (nel 1967 i soldati USA in Vietnam erano arrivati a 500.000), decise di ritirarsi dalla vita politica. Prima
di rinunciare ad una nuova candidatura Lyndon Johnson optò per una parziale interruzione dei
bombardamenti ed in aprile gli Stati
Uniti e il Vietnam del Nord iniziano i colloqui a Parigi. Ma la guerra in
Vietnam finirà solo nel 1973 con un bilancio di vittime terribile: i soldati statunitensi uccisi in Vietnam
furono oltre 58.000; più di 153.000 feriti; le cifre fissano le perdite
Vietnamite da almeno mezzo milione fino a 4 milioni.
Il
Vietnam in occidente fu un vero catalizzatore della rivolta giovanile
studentesca: la tenace resistenza del popolo vietnamita al colosso militare
americano aveva dimostrato che l’organizzazione politica poteva sconfiggere la
potenza tecnologica.
Già nel 1967 il Vietnam era stato al centro
della protesta con diverse manifestazioni negli USA e quella del 21 ottobre 1967 coinvolse più di 100.000 dimostranti che si radunano a Washington. Una
manifestazione pacifica al Lincoln Memorial venne seguita da una marcia sul
Pentagono e da scontri con la Guardia Nazionale schierata a protezione dell’edificio.
Furono arrestati complessivamente 683 manifestanti. La protesta si protrasse
fino al 23 ottobre.
“Una delle più grandi proteste studentesche contro la guerra
del Vietnam, fu l'occupazione della Columbia University, il 23 aprile 1968. Nel
corso delle manifestazioni gli studenti occuparono cinque edifici differenti e
resero inoperativo il campus, tutto questo per richiamare l'attenzione su
discriminazione razziale e sul conflitto in Vietnam. L'occupazione si concluse
quando la polizia di New York prese violentemente d'assalto gli edifici. Furono
centinaia i ragazzi feriti e arrestati. (Ap)”
Il 1968 fu costellato da grandi manifestazioni
per la Pace in Vietnam con in coinvolgimento dei giovani in USA e in Europa, e queste manifestazioni continuarono fino alla
firma del trattato di pace del 27 gennaio 1973.
Storica marcia contro la guerra in Vietnam del mercoledì 15 ottobre 1969 : Con il Moratorium day milioni di
persone, in larga parte giovani, sfilarono per le principali città degli Stati
Uniti. Cuore della manifestazione fu la città di New York, dove migliaia di
manifestanti marciarono intonando slogan di protesta ed inni contro la guerra,
scritti da famosi artisti, su tutti Bob Dylan e John Lennon.
Foto da
Soldati nordvietnamiti, pesantemente carichi di
equipaggiamento, in marcia lungo il sentiero
di Ho Chi Minh in preparazione dell'offensiva del Tet.
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Post inserito
il 29/01/2018
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