I vescovi
Usa nell’ultima conferenza a Baltimora hanno
dato il via al processo di beatificazione
di Alce Nero;
l’esito favorevole porterebbe il leggendario capo Sioux a essere dopo Kateri (Caterina) Tekakwitha il secondo santo pellerossa.
l’esito favorevole porterebbe il leggendario capo Sioux a essere dopo Kateri (Caterina) Tekakwitha il secondo santo pellerossa.
Alce
Nero (Black
Elk) – 1 dicembre 1863 – 19 agosto 1950 - capo Sioux ed uomo di medicina. Aveva 12 anni quando
partecipò alla Battaglia di Little Bighorn, dove i Sioux sconfissero il
generale Custer.
A 24 anni, si recò in Inghilterra al seguito dello spettacolo circense di Buffalo Bill e fu per lui un'esperienza deludente, come narrò successivamente nell'autobiografia Alce Nero parla. Dopo la fine della tournée ritornò negli Stati Uniti e nel 1890 fu presente a Wounded Knee, dove rimase ferito nell'eccidio compiuto dall'esercito degli Stati Uniti. Si convertì a cattolicesimo e ricevette il battesimo ormai adulto nel 1904 dopo la morte della prima moglie. Considerato il più influente leader indiano del ventesimo secolo, in questa sua seconda vita Alce Nero battezzò centinaia di Sioux, insegnò il catechismo e visse una vita umile e giusta fino alla morte nel 1950 nella riserva di Pine Ridge del South Dakota.
A 24 anni, si recò in Inghilterra al seguito dello spettacolo circense di Buffalo Bill e fu per lui un'esperienza deludente, come narrò successivamente nell'autobiografia Alce Nero parla. Dopo la fine della tournée ritornò negli Stati Uniti e nel 1890 fu presente a Wounded Knee, dove rimase ferito nell'eccidio compiuto dall'esercito degli Stati Uniti. Si convertì a cattolicesimo e ricevette il battesimo ormai adulto nel 1904 dopo la morte della prima moglie. Considerato il più influente leader indiano del ventesimo secolo, in questa sua seconda vita Alce Nero battezzò centinaia di Sioux, insegnò il catechismo e visse una vita umile e giusta fino alla morte nel 1950 nella riserva di Pine Ridge del South Dakota.
I missionari che lo battezzarono nel giorno
di San Nicola gli
diedero Nicholas come nome da cristiano. Anche
prima della conversione, Black Elk si
era distinto come uno sciamano dotato di una rara sensibilità spirituale; e da cattolico praticò una forma di
sincretismo religioso che mescolava le pratiche native con la fede cristiana.
Questa candidatura alla
santità di Alce Nero farà breccia nel tribunale vaticano della Causa dei Santi?
Il sincretismo religioso viene vissuto
da diversi cattolici come una occasione per espandere lo stesso messaggio
cristiano; ma per alcuni cattolici viene
visto come una sorta di inquinamento alla purezza della fede. Al vecchio capo indiano occorrerà vincere la
lunga battaglia che si combatte nel tribunale della Causa dei Santi e non sarà
facile. (fr.z.)
Il libro “Alce Nero parla”
A partire dal 1931 Alce Nero incontrò più volte due
scrittori, John G. Neihardt e Giuseppe Epes Brown, ai quali raccontò il suo
passato e rivelò anche una serie di rituali sacri Sioux. La sua storia suscitò
molto interesse ed ebbe vasta risonanza.
Questo corpus di interviste ad Alce Nero rappresenta uno dei pochi memoriali di
un leader spirituale nativo americano
John
G. Neihardt raccolse da Alce Nero un lunghissimo racconto, e ne trasse un
libro pubblicato in seguito con il titolo di Alce Nero parla. Vita di
uno stregone dei sioux Oglala. La narrazione di Alce Nero non riguardava
solo le sue vicende personali, ma si intrecciava con la storia del suo popolo,
in guerra con i bianchi, e con le sue visioni, che lo accompagnarono fin
dall'infanzia. Egli raccontò a Neihardt anche la "grande visione"
avuta a nove anni. Il libro divenne un
caso editoriale.
Neihardt nulla disse dell’approdo al
cristianesimo di Alce Nero; e in una
lettera del 1934 indirizzata a Neihardt, lo stesso Alce Nero protestò perché
nel libro-intervista non era menzionata la sua fede cattolica.
Alce Nero aveva
conosciuto il cattolicesimo tramite i Gesuiti, che vivevano
nella riserva fin dal 1887, dove avevano fondato una missione, intitolata Holy
Rosary Mission. I Gesuiti avevano compreso gli aspetti comuni alle due
religioni e li avevano valorizzati nella loro opera di evangelizzazione presso
i Lakota. Quando un Lakota si convertiva al cattolicesimo non doveva rinnegare
i principi fondamentali della religione che stava per abbandonare. I missionari
spiegarono agli indiani che c'era una continuità tra la religione Lakota e il
cattolicesimo; inoltre, accettarono gli usi e le tradizioni locali (anche il
rito dell'esporre le salme a cielo aperto adagiate su impalcature) e
preservarono gli aspetti della cultura locale non in aperto contrasto con il
cristianesimo. Per quanto riguarda le danze rituali, il precetto era il
seguente: si può partecipare, ma mantenendo un adeguato contegno.
In
sostanza, la letteratura del Novecento descriveva i riti indiani usando il
linguaggio della cronaca, come se essi si svolgessero al tempo presente. In
realtà tali riti appartenevano già al passato, erano estinti. I Lakota non li
praticavano più a causa, soprattutto, della reclusione nella riserva, avvenuta negli anni novanta del XIX secolo. Notizie tratte da https://it.wikipedia.org/wiki/Alce_Nero
post
inserito il 02/01/2018
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