Il corona virus e La peste di Camus


Questo periodo tragico, attraversato costantemente dalle notizie sull’epidemia del corona virus, ci richiama un’opera letteraria moderna che più di ogni altra è riuscita a rappresentare l’incubo di una epidemia: “La peste” di Albert Camus.
 Nel libro di Camus la peste veniva portata dai topi, ma rimaneva sempre l’incertezza del perché in un determinato momento la portavano e in altri momenti ritornavano senza senza colpo ferire nelle loro tane. Nel caso del corona virus si parla dei pipistrelli, addirittura forse di un solo pipistrello venuto in contatto con un uomo.
 L’incertezza e l’ansia sono le stesse: l’uomo e l’umanità cadono nel vortice dell’ignoto, ove l’ignoto è rappresentato da una minuscola entità capace di diffondere la morte.  Tutta la presunzione scientifica dell’umanità  viene messa in difficoltà,  si guardano i dati di diffusione dell’epidemia, si prendono le misure di protezione per evitare il contagio, e soprattutto  si spera che si fermi la curva statistica di diffusione.
 L’eroica figura del medico che non si arrende, anche se percosso da tanti dubbi, del romanzo di Camus, la ritroviamo in questi giorni in tanti medici e ricercatori.  Forse a breve troveremo un vaccino o forse il virus si ritirerà, insieme a topi e pipistrelli nella sua tana;  si prenderà un periodo di riposo in attesa di ritornare in altre epoche con altre fogge..
  Ci resteranno le domande sulla fragilità della nostra esistenza, ci resterà quella necessità di non arrendersi, e speriamo di migliorare come umanità nel solco della solidarietà. (fr.z.)

Durante questo periodo di esistenza,  che rappresenta la fragilità umana,  forse è il caso di leggere o rileggere 
“LA PESTE” di Albert Camus 



Immagine 1 : il “Trionfo della morte” di Pieter Bruegel. (1525/30-1569).  In tante opere d’arte  venne rappresentata la drammaticità di una epidemia come la peste; una delle opere più rappresentative è quella di Bruegel.

Post inserito l’11/02/20

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2 commenti:

  1. Incertezza, insicurezza, paura, precarietà, divisioni, malattie. Questi i bubboni che rappresentano una peste da cui non guariremo facilmente. In questa situazione, il coronavirus Covid-19 dovrebbe apparirci più mansueto ma i media tengono alta la tensione e i timori salgono.
    Mi sento in territorio di guerra... noi, che uniti non fummo mai, oggi siamo ancora più divisi, schierati e non so come ne usciremo.
    Scusa questo mio messaggio scoraggiato... momentaneo, spero.
    Bentornato Francesco, buona serata.

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  2. http://www.succedeoggi.it/2020/02/coronavirus-della-paura/
    Il link porta a un bell'articolo di Marco Emanuele e Teresa Ferrantino.
    Ciao.

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