IL PIATTO VOLANTE - racconto di Calogero Di Giuseppe



 IL PIATTO VOLANTE
 
  Spaghettina

racconto di Calogero Di Giuseppe


  Una volta non c’era UNICEFCITY, ma un grandissimo campo incolto, di solito verde, e una piccola casetta con cucina e un camino, una camera da letto, un salottino e una cameretta per una bambina sempre allegra. Lisetta vedeva la TV quando i genitori lo permettevano. A cena guardavano insieme il telegiornale e, una sera, capitò di vedere dei bimbi mal vestiti, scheletriti e affamati. Lisetta ne rimase sconvolta. Per la prima volta capì che non tutti hanno cibo in abbondanza e arrossì pensando a tutti i capricci che ha fatto con la mamma per mangiare. Pensò anche ai suoi compagni e compagne di classe della terza A…a come sciupano l’abbondante colazione. Da quel giorno divenne sempre più pensierosa e non dimenticò mai quei volti macilenti, imploranti e tristi.
  Un giorno la mamma le apparecchiò a tavola un bel piatto di fumanti spaghetti con il ragù invitandola a mangiarli subito prima che si freddassero.  Lisetta assorta, quasi in estasi, vide il piatto che gli stava davanti girare lentamente in senso orario...  staccarsi da tavola e girare, girare, sempre più forte e uscire dalla finestra, assieme ai piatti dei genitori. In un attimo (come in sogno)
i piatti furono dieci…cento…   mille…e a stormo sparirono sempre più in alto tra l’azzurro del cielo. Poi li vide posare (atterrare come un UFO) in quelle terre sconosciute dove aveva visto tutti quei bambini tristi e affamati … e per un attimo li vide felici.
-   Lisetta cos’hai oggi? Stai male? Perché non mangi? La voce della mamma la stupì e ancor più trasalì quando vide che il suo piatto era ancora davanti a lei. Fulminea prese il piatto, scese di corsa la piccola scala, velocissima percorse la stradetta verso una baracca occupata da extraeuropei e in un attimo la raggiunse. Trafelata bussò…la porta si aprì e una piccola bimba con lunghi riccioli bruni venne fuori: in silenzio prese il piatto ed entrò accennando un saluto. 
 Spaghettina (così la chiamarono d’allora i bimbi) convinse la sua ed altre classi a raccogliere risparmi per l’UNICEF. Riuscì anche a parlare in una TV privata, fu invitata dalle radio locali e in poco tempo divenne popolare, il campo incolto divenne un cantiere edile, poi villaggio ed ora   UNICEFCITY  che ha per stemma un piatto volante.

 Pioltello 25/12/1997


Post inserito il 20/02/2019
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2 commenti:

  1. Caro Calogero, la Lisetta del tuo racconto dovrebbe insegnare qualcosa a chi ha responsabilità politiche nelle nazioni unite, quei bambini sono una priorità da affrontare prima di ogni altra cosa.

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