EVERYTHING – poesia
di Daniele Verzetti – Arpa eolica ringrazia l’autore per il permesso di
pubblicazione.
La cronaca nera è intrisa di delitti che ci
comunicano l’angoscia di un’umanità che si perde; spesso pensatori e poeti
preferiscono volgere lo sguardo altrove. Qui il raro momento di un poeta che
non ha sottratto il suo sguardo - e si
sente un suono lacerante in questa poesia, un allarme che dice: non abbandonare
il pensiero, non abbandonare il pensiero, non abbandonare il pensiero ... (fr.z)
EVERYTHING
Disperazione di periferia
Due lacrime innocenti si ammutoliscono
Una terza più matura
Potrebbe asciugarsi per sempre.
Follia omicida
Suicidio vigliacco per non pagare
Respiro straziato dal suono di quei colpi.
Brian Adams in sottofondo…
Ed in quel preciso istante
Sai che è vero
Che tutto quello che farà
Lo farà per te.
Anche ucciderti.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Il suo blog http://agoradelrockpoeta.blogspot.it/
Un terribile
fatto di cronaca
Immagine – L’angoscia del futuro – cera liquida
su carta – by Francesco Zaffuto 1978
Post
inserito il 03/03/2018
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Ti ringrazio Francesco, essere pubblicato sul tuo blog è sempre un onore. Un fatto drammatico ma non isolato quello di cui tratto nella mia poesia. Grazie, la tua sensibilità è unica.
RispondiEliminaGrazie a te - ciao
EliminaDisapprovare questo orrore attraverso le lacrime in una poesia ,aiuta a tutti noi comuni mortali a non dimenticare ,a non abbandonare il pensiero il pensare di essere stati privati di anime innocenti e vite spezzate molto prematuramente!
RispondiEliminaPerò consentitemi una riflessione,leggendo il blog di provenienza di questo autore,non ho potuto fare a meno di leggere i commenti e limitarsi a far complimenti sulla poesia facendo passare in secondo piano l'accaduto mi ha dato un ulteriore senso di tristezza!
Ora ditemi chi offendo o cosa offendo,o cosa stiamo davvero perdendo?
spesso la poesia si riferisce a una condizione umana in generale che può investire più fatti
EliminaBuongiorno Francesco!
EliminaDa quello che mi risponde intuisco che vi sia possibilità di fraintendimenti!
Lei scrive che spesso
pensatori e poeti volgono lo sguardo altrove quando vi sono delitti che comunicano l'angoscia di un umanità che si perde,e fa apprezzamenti su Chi in questa poesia non ha sottratto lo sguardo!
Io non ho messo in discussione la "poesia"
di un autore che non distoglie lo sguardo su "questo fatto"!
Io sto comunicando la mia di angoscia di un umanità che si perde senza distogliere il mio sguardo su
coloro che hanno commentato una poesia di denuncia di violenza, facendo complimenti al poeta sui versi della stessa poesia!!
Un paradosso che mi fa molto riflettere a voi no?
Da dentro
EliminaNon posso continuare
a parlare
di me in versi
Parlerò di voi
vi osservero'attento
da dietro un cespuglio
di rovi
dall'alto di un cumulo di
pietre
da dentro un cimitero
da dentro un ospedale
da dentro un manicomio
da dentro un carcere
da dentro un ricovero per vecchi
da dentro un cumulo
di macerie di guerra
da dentro le ferite
da dentro le cancrene
rivedo di nuovo
me stesso e piango
Conosce questa poesia Francesco ?
Non posso parlare di me in versi,perché di certo non sono una poetessa e se il mio linguaggio proprio per questo non è chiaro o risulta incomprensibile ,allora faccio un passo indietro e mi infilo nella tua poesia ,nelle tue parole ,e nella chiarezza dei tuoi versi,....adesso togli la parte iniziale e parti da :parlerò di voi,vi osservero'attento(a)
da dietro un cespuglio...etc....
Se non riuscite voi a comprendere il mio modo di percepire questa esistenza ....lo troverò io,e mi farò comprendere dal poeta,dallo scrittore,dal musicista ,dall'operaio,dal pescatore,dall'ateo,dal ....al.
Buonanotte
L.
C’è la poesia scritta dal poeta ed esiste la stessa poesia di chi la legge (in qualche modo rivissuta) e ciò accade come se fossero due cose distinte anche se non sono due cose distinte. Per fare una riflessione su ciò, forse mi può venire in aiuto il poeta Paul Valery; che riflettendo su ciò arrivò a un punto di crisi esistenziale così grave (nel 1892) da dire: "ogni poema che non avesse la precisione esatta della prosa non ha nessun valore". E successivamente rimase lontano dalla scrittura poetica per un lungo periodo di tempo, ci ritornò solo dopo diversi anni.
EliminaSì, nel linguaggio poetico è possibile il rischio del fraintendimento; e forse persino nella prosa. Tra i poeti possiamo trovare Leopardi e Prévet, ma anche Ezra Pound e Karadzic.
Io preferisco essere definito un uomo che ha solo tentato di dire qualcosa in poesia consapevole di camminare su un terreno franoso.
Riguardo ai commenti sulle tragedie (e non solo a quelli che citi) posso dire che purtroppo ci stiamo abituando ad una digestione delle tragedie e capisco il tuo disappunto.
Nella poesia “Da dentro” ho concluso con (rivedo di nuovo /me stesso e piango); la consapevolezza è un fatto drammatico. Un saluto all’anonima lettera L.
Alle diciamo errate affermazioni iniziali di L lascio qui la pagina dei commenti di quel post fermo restando che oltre a commentare il fatto ci sta che ci sia una parola legata alle emozioni che la poesia suscita siccome di quel fatto ne ho parlato in versi :https://www.blogger.com/comment.g?blogID=967088577792840526&postID=9132651945483271743
EliminaIo invece preferisco essere definita una persona che percepisce l'esistenza propria e quella altrui ,combattuta effettivamente dalla
RispondiEliminapersonale indigestione verso quella che tu definisci abitudine alla digestione delle tragedie!
Esprimere verbalmente ,magari anche attraverso la poesia,la drammaticità di questa consapevolezza non può permettere fraintendimenti laddove viene condannata la tragedia da chi scrive ed elogiata da chi legge!
Tu mi citi Paul Valéry io citerei
Walt Whitman con :"O capitano!Mio capitano!
Esistono fraintendimenti tra chi scrive tale poesia e chi legge secondo te?
Abbiamo un equipaggio,una nave,un porto ed un capitano!
Fanno tutti parte della stessa medaglia per la salvezza umana!
Sai cosa ci manca in questa triste epoca,in questo viaggio esistenziale ?
La Bussola!
Percepisco che si stia viaggiando in mare aperto,incapaci di orientamento e navigazione ....si sono persi i veri punti di riferimento e se ognuno di noi non sente come te "uomo" a prescindere dalla poesia,di trovarsi sul tuo stesso terreno franoso .... con tutta la drammaticità che la consapevolezza di ciò comporta ,non potrà mai nemmeno piangere rivedendo se stesso ....non arriverà a comprendere quella tua poesia,quella realtà cruda racchiusa in quelle righe...
Non sapevo tu scrivessi poesie,ho cercato il tuo blog e me ne sono trovati avanti diversi ,in uno erano racchiuse le tue poesie...così ho scelto quella che potesse calzare il mio discorso,sperando in una maggiore comprensione...e devo dire che ve ne sono molte interessanti.
Qualcuno un giorno mi disse che dovevo vedere la realtà in maniera più oggettiva....io oggi credo che l'oggettività annienti la soggettività della persona...non è possibile vedere in lontananza o nell'insieme se non diamo attenzione a ciò che soggettivamente è vicino a noi...è dentro ognuno di noi!
Grazie e buona serata!
la scelta della personale indigestione di cui parli penso che sia la scelta giusta e necessaria; la difficoltà a comprendersi purtroppo permane. Dico purtroppo perché se guardo alla Storia è anche piena di esempi di guerre tra giusti . Allora è necessario un lavoro paziente sulla strada della comprensione - ciao
EliminaScusami ,tu la chiami scelta?
RispondiEliminaPer me scelta è commentare adesso nel tuo blog....e la tua scelta credo sia quella di rispondere o meno ai miei commenti!
Ma mi affascina molto questo lavoro paziente fatto sulla strada della "comprensione".
Ancora una volta cito qualcosa che ben conosci:
"Non capirsi"
Terra
parlare la stessa lingua
e non capirsi
Famiglia
Avere lo stesso padre
e la stessa madre
senza essere fratelli
Chiesa
ripetere orazioni su orazioni
senza ascoltarsi
Amore
andare a letto insieme
e poi vestirsi
Bandiera
ripetere cortine di dissensi
Mondo
gli stessi desideri di pace
e scannarsi in guerra
Lacrime
lo stesso
sapore
Non è forse questa un indigestione?..ma tu non l'hai scelta !
No..... hai fatto dell'incomprensione di quella che dovrebbe essere Unione
la comprensione !!
E come avviene tutto ciò se non stampando le parole in poesia ....mentre viaggiano attraversando il cuore e ricoprendosi "paradiso " nell' inferno!
Hai una bellezza chiara
Francesco... in questa oscurità che spesso investe l'anima ..
Grazie e buona giornata a te!
L.
Sputar versi
RispondiEliminaPerché tanto soffrire
a sputar versi?
Ci sarà da qualche parte
un laborioso e intelligente calcolatore
Un supercalcolatore calcolato
in ogni millesimo particolare
capace di fornire versi profondi
come il più lirico degli amanti
versi impegnati
come il poeta più d’avanguardia nello slinguare
Perché tanto morire
a sputar versi?
Poeti!
Che maledetti torturatori di se stessi costoro!
Che presuntuosi esseri
che vogliono indicare il loro sentire al mondo!
Che caparbietà indegna il loro continuo innamorarsi!
E continuano a spuntare
nonostante il tossico sparso nelle città e nella campagna
Sono delle vere gramigne
Hanno la pretesa d’immortalarsi
Hanno la pretesa di essere veri uomini
e piangono come donnette su delle incomprensibili cose
Capaci di commuoversi
su un tramonto
su un albeggiare
su un mucchio di rovi
su un’aspra scogliera
Su nature
Come se il mondo potesse vivere solo d’amori
senza il bisogno delle fabbriche
degli enti
dei padroni
dei vincenti
Perché tanto morire
a sputar versi?
Perché tanto morire a sputar versi?
Perché l'AMORE
si manifesti!
Buona serata Francesco!
L.
Ogni pensiero scambiato è Vita. E qui ne trovo tanti.
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