La sacra famiglia del 2019


«Malta faccia sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni e li mandi in Italia. Li accoglieremo».  Questa frase l’ha detta il ministro Di Maio che vuole fare la parte del meno cattivo; senza capire che si tratta di una frase orribile contro la famiglia; che aggiunge alla disperazione di una migrazione anche la tragedia della separazione, che vuole spaccare addirittura le anime. Possibile che chi il 25 dicembre celebrava il Natale con il presepio, ora vuole subito il 5 gennaio cancellare San Giuseppe perché è africano.  Questo è il buono. Cosa dire del cattivo? E cosa dire dei grandi indifferenti europei?

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nel dipinto - la sacra famiglia di Bartolomé Esteban Murillo

Post inserito il 05/01/2019
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3 commenti:

  1. cosa dovrebbe dire quel padre? vedendo soffrire la sua donna e il suo bambino, potrebbe dire: "Andate, salvatevi" e poi aggiungere sommessamente "forse non ci rivedremo mai più".

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  2. Davanti alla cattiveria di certi provvedimenti, alla sfacciataggine delle parole, viene da sorridere (quasi) delle cene galanti e alle battute fuori luogo che mi facevano storcere il naso in tempi recentemente passati. A quel tempo non sapevo che si potevano rubare impunemente 49 milioni di euro senza provare vergogna o imbarazzo. E neppure che qualcuno potesse dire "comando io" con un consenso elettorale (mica dai sondaggi) al 17%. Che le maggiori bufale potessero arrivare da chi diceva di combatterle.
    I migranti "debbono" essere un problema, infatti là dove non lo sono stati il potere ha gridato allo scandalo e ha colpito. Inorridisco al pensiero che gli sbarchi siano diminuiti per gli orrendi accordi fatti da un precedente ministro e penso con favore a quei sindaci che si stanno ribellando alla ferocia.
    Lo straniero è scomodo, sì, e lo è maggiormente se mancano il com-patire e la giustizia.
    Ciao.

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    1. e lo straniero, se non è il turista o l'imprenditore che investe in Italia ai quali apriamo tutte le porte, E' UN POVERO, che somiglia ai nostri poveri, e allora si pensa di far fare la guerra tra i poveri.

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