“L’uomo che vide l’infinito”


 Le scoperte di Srinivasa Ramanujan (interpretato nel film da Dev Patel) hanno contribuito a creare la base per gli studi sulla teoria delle stringhe, dei buchi neri e della gravità quantistica.
 Ramanujan era un autodidatta e il mondo scientifico si domandò come avesse fatto ad avere quelle idee e ad arrivare a certi risultati.
Un professore di Cambridge, diverso da Ramanujan per cultura ed estrazione sociale, ebbe il merito di accorgersi  del  suo talento fosse.  È G.H. Hardy, solitario professore del Trinity College interpretato nel film da Jeremy Irons.  Nacque un sodalizio profondo e una grande amicizia, nonostante le difficoltà dovute alle loro forti differenze.
Per Ramanujan la matematica rispecchiava il rapporto con il trascendente e con la spiritualità dell’India: diceva «un’equazione non ha alcun significato per me, se non esprime un pensiero di Dio». La brillante mente di Ramanujan univa scienza e poesia, raziocinio e spirito e non poté reggere  agli orrori della Prima Guerra Mondiale
La storia, tratta dall’omonimo libro di Robert Kanigel, è interpretata in maniera eccellente dagli attori protagonisti: Dev Patel  e Jeremy Irons, diretti dalla buona regia di Matthew Brown.
In programmazione nei cinema
Immagine – fotogramma film

Post inserto il 21/06/16

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